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Biotestamento, approvata la legge regionale che raccoglierà le volontà dei cittadini

La normativa è stata approvata con 30 voti favorevoli, 2 astesioni e 3 voti contrari. E’ la prima in Italia. Shaurli (Pd): un segnale importante

3 minuti di lettura
(ansa)

UDINE. La legge sull’accesso al registro regionale delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat) è stata approvata con 30 voti favorevoli, 2 astesioni e 3 voti contrari, in parte motivati nelle dichiarazioni di voto.

Sarà dunque istituito il Registro regionale per le dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat), che regola le disposizioni per favorire la raccolta delle volontà di donazione di organi e tessuti.

Il Fvg è la prima regione in Italia a dotarsi di questo strumento: il cittadino decide se essere sottoposto a trattamenti sanitari in caso di perdita di coscienza permanente e irreversibile.

Edera (Citt) aveva annunciato il suo voto di astensione per perplessità personali in fatto di Dat; anche il relatore Barillari (Misto) ha motivato il voto di astensione come bilanciamento tra la contrarietà per la parte inerente le Dat e la condivisione della parte relativa alla promozione della donazione degli organi e dei tessuti. Scelta che l’altro relatore di minoranza Marini (FI) non si è sentito di condividere pur dichiarandosi favorevole alla parte relativa la promozione della donazione, proprio per la netta contrarietà all’impronta ideologica data alla Dat: Marini ha inoltre ribadito che il suo voto convintamente contrario è personale e non vincolante per il Gruppo di FI.

A votare no è stato anche il consigliere di NCD Cargnelutti diversamente dal collega Colautti, favorevole. E così pure voto negativo da Dipiazza (AR) mentre in precedenza il capogruppo Tondo aveva annunciato che non avrebbe partecipato alla votazione. Sì per AR da Santarossa che ha dichiarato la condivisione sia per la parte relativa alla donazione di organi e tessuti che per l’impostazione della Dat perchè non entra nel merito delle scelte dei cittadini, ma che ha sottolineato la libertà di voto del Gruppo. Così a votare sì è stato anche Sibau.

Per i pentastellati, che avevano sottoscritto la proposta, l’annuncio del voto a favore è stato dato da Frattolin che ha ricordato la petizione abbinata. Petizione firmata da oltre 5.000 cittadini da cui ha preso la spinta la legge, ha ricordato a sua volta Pustetto annunciando il voto favorevole di SEL e sottolineando che una volta tanto la politica risponde alle istanze della gente. Dichiarazione di voto favorevole anche da Cremaschi (Pd), che ha sottolineato come la legge si situi in un vuoto giuridico. Al voto, si sono aggiunte le adesioni favorevoli anche dei Cittadini Paviotti e Gregoris.

Prima della votazione, che ha quindi evaso anche la petizione, l’Aula ha visto accogliere dalla Giunta anche un collegato ordine del giorno a firma Santarossa (AR), Pustetto (SEL), Cremaschi (Pd) e Barillari (Misto), con cui si impegna l’Esecuitvo regionale a sollecitare i Comuni del Friuli Venezia Giulia a collaborare con il ministero della Salute affinché negli uffici anagrafe sia attuato il progetto «Una scelta in Comune», che vede coinvolto anche il Centro nazionale trapianti. In questo modo si offrirà ai cittadini un’opportunità in più di esprimere la propria volontà in merito alla donazione degli organi e dei tessuti.

Il testo di legge ha visto nel corso dell’esame dei 9 articoli l’accoglimento di alcuni emendamenti, anche di precisazione, sia di Pustetto che a firma Barillari e Santarossa. Fra queste, una riguarda l’eliminazione, all’articolo 1, a firma Pustetto, della parte riguardante la deontologia medica. Di Barillari l’emendamento che sullo stesso articolo precisa che la legge vuole regolamentare in modo omogeneo su tutto il territorio regionale la raccolta delle Dat fermo restando un successivo adeguamento a seconda di quelle che saranno le disposizioni previste dalla norma statale.

«L’approvazione del registro regionale delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (Dat) è una scelta che rivendichiamo con orgoglio. La strada per recuperare il ritardo dell’Italia sul tema dei diritti è ancora molto lunga, ma oggi questa Regione ha dato un segnale importante: non si obbliga e non si impone, ma si dà la possibilità di comunicare al sistema sanitario e soprattutto ai propri cari la propria volontà».

È il commento del capogruppo del Pd, Cristiano Shaurli intervenuto in Consiglio nella discussione della legge sull’istituzione del Dat. Shaurli si è detto «orgoglioso come legislatore di questa scelta e del segnale forte che diamo. Ma anche come cittadino, convinto di non essere il solo, sono oggi più sereno».

Questa legge, spiega inoltre la relatrice di maggioranza Silvana Cremaschi «offre ai cittadini la possibilità, non l’obbligo, di segnalare le proprie volontà rispetto a interventi invasivi nel momento in cui non si sia in grado di esprimerlo verbalmente. Di fatto si tratta di un ampliamento della pratica del consenso informato, già richiesto per legge che riconosce la dignità della persona e il suo diritto a esprimere il proprio volere uscendo da un concetto paternalistico».

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