Contrordine, a Tarvisio sarà realizzato un centro di smistamento per gli immigrati
La decisione della Prefettura è stata comunicata all’incontro con i sindaci dei tre comuni della Valcanale. Non sarà un Cara e verrà ospitato nell’ex caserma dei carabinieri di Coccau
TARVISIO. É più che un'ipotesi la realizzazione del centro di smistamento degli immigrati, al confine con l'Austria di Coccau.
L'ha confermato il prefetto di Udine, Provvidenza Delfina Raimondo, all'incontro con i sindaci dei tre comuni della Valcanale, Renato Carlantoni (Tarvisio), Boris Preschern (Malborghetto-Valbruna) e Ivan Buzzi Pontebba, per impostare le linee dell'accoglienza diffusa nei loro territori, dei richiedenti asilo in arrivo in Italia via terra, dopo che, come è noto, è stato evitato che potesse essere ricavato un Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) alla caserma Lamarmora.
All'incontro, che sé tenuto in Prefettura, ha partecipato anche il questore di Udine Claudio Cracovia, che nell'occasione ha confermato che a primavera partirà il servizio di controllo del confine con pattuglia miste di agenti italiani e austriaci, con il fine di migliorare la sicurezza dei cittadini e tentare di frenare un fenomeno che continua a riversare immigrati sul territorio nazionale. La struttura interessata e da ristrutturare per ricavare il centro di smistamento, è l'ex caserma dei carabinieri del valico, posta proprio sul confine italo austriaco. L'edificio non è di grosse dimensioni, ma viene ritenuto idoneo ad ospitare alcune decine di persone, oltre che i servizi annessi, fra l'altro, un'infermeria, sala mensa e uffici.
«Con questa soluzione – spiega il sindaco Renato Carlantoni – Prefettura e Questura intendono alleggerire il gravoso impegno e i disagi che devono sopportare le sedi dei comandi delle stazioni dei Carabinieri e dei posti di polizia di Tarvisio, quasi giornalmente affollate di clandestini da identificare. Chiaramente, ci è stato assicurato che una volta identificati, gli immigrati saranno trasferiti negli appositi centri di accoglienza».
«Comunque – aggiunge Carlantoni – ho fatto presente che con queste presenze, viene esaurita la disponibilità di posti per l'accoglienza diffusa nel mio comune. Ed ho pure chiesto che non vi siano sovrapposizioni, fra questa forma di accoglienza e i bandi promossi dalla Prefettura.
A proposito, dell'accoglienza diffusa in Valcanale, come ha precisato il sindaco di Pontebba Ivan Buzzi, con il prefetto è stato fatto, «un primo ragionamento interlocutorio, utile a una migliore chiarezza del problema, anche perchè la popolazione abbisogna di certezze. S'è parlato anche di eventuali soluzioni che, però, è prematuro anticipare perchè sono necessari ulteriori approfondimenti, ma s'è anche deciso che giovedì, se ne riparlerà in maniera più articolata, attorno al tavolo della Regione, dove ci ritroveremo alla presenza dell'assessore Torrenti, per approntare un piano. «Ho confermato al prefetto disponibilità di Malborghetto a fare la sua parte in questa emergenza – aggiunge Boris Prechern – e in effetti, stiamo valutando alcune soluzioni per l'accoglienza di un numero limitato di profughi».
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