Nuove accuse incastrano il “mago” dei furti
Altre vittime riconoscono i loro gioielli tra i 325 rubati dall’uomo Si aggrava così la posizione del giovane che si trova già in cella
UDINE. Altre otto vittime di furti in abitazione, messi a segno tra il 2013 e il 2014 a Udine e in provincia, hanno riconosciuto i propri preziosi tra i 325 gioielli del “tesoro” scoperto quattro mesi fa a casa di Mario Szilagyi, 24 anni, cittadino italiano di origine ungherese residente a Udine e attualmente in carcere.
La posizione del giovane, dunque, si aggrava, dopo che a metà febbraio già venti derubati avevano individuato oggetti spariti dai loro comò e dai cassetti delle camere da letto. Si tratta di catenine d’oro, braccialetti, anelli, ciondoli, spille, orologi di pregio (anche Rolex). Ma vediamo nel dettaglio quali case sono state visitate.
Il 24 agosto 2013, verso le 10.30, qualcuno si introduce in un appartamento di vicolo Sutti dal quale poi mancano quattro bracciali d’oro, pendenti, collane e 2.500 euro. Il padrone di casa ha riconosciuto in questura otto monili.
A novembre dello stesso anno, il 24 pomeriggio, un “topo d’appartamento” riesce a trafugare due catenine, fedi nuziali, quattro braccialetti e ciondoli vari. E solo uno di questi ultimi è stato recuperato dal legittimo proprietario.
Nel medesimo periodo, a Buja, una signora esce di casa per poco tempo durante la giornata e, al suo ritorno, si accorge che non ha più spille e anelli per un valore di circa mille euro. Erano al loro posto, invece, i preziosi con immagini sacre. A distanza di un anno la donna ha ritrovato un unico gioielli, una catenina con una medaglietta raffigurante Gesù.Il 19 novembre, sempre 2013, da una villetta di via Treviso vengono rubate due fedi d’oro, un anello e vari bracciali. E la vittima ha recuperato una delle due fedi.
E ancora. In via Varmo l’11 dicembre 2014 qualcuno vede uno sconosciuto arrampicarsi sul tetto del garage e poi i padroni di casa trovano la porta forzata e non hanno più la loro macchina fotografica Olympus (poi ritrovata dalla polizia) nè alcuni gemelli. Sempre lo scorso anno, il 24 luglio, viene “visitata” e letteralmente ripulita la casa di un avvocato, in via Deganutti. Il bottino è costituito da orologi di marca, collane di noti stilisti, penne stilografiche, sette collane in oro giallo, bracciali, spille, anello e orecchini. La professionista ritroverà poi tre ciondoli, un bracciale, una spilla e un paio di gemelli. Tre giorni dopo, il 27, altro colpo in via Treviso, da cui mancheranno vari gioielli, contanti e un Rolex. Recuperati successivamente un anello e due collane.
Infine, il 6 marzo 2014 altra razzia, a Gorizia in piazza della vittoria. A casa di un negoziante prendono spille, medaglie d’oro, orecchini, bracciali e anello.
Secondo le indagini condotte mesi fa dalla squadra mobile, Szilagyi più di qualche volta sceglieva le case da svaligiare proprio nel suo quartiere, a Sant’Osvaldo, andando a spasso con il cane e guardandosi intorno. Quando lo scorso novembre gli investigatori della Sezione antirapina hanno trovato a casa del ragazzo 21mila euro in contanti e circa due chili d’oro in gioielli, insieme a nove orologi (di cui quattro Rolex) lui si è giustificato dicendo che si trattava dell’eredità della nonna.
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