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Bonus per i poveri: il contributo massimo di 500 euro al mese

Varate in giunta le linee guida del provvedimento che scatterà in autunno. Isee massimo di 6 mila euro

2 minuti di lettura

UDINE. L’obiettivo è dar corpo ad un “sistema regionale di contrasto alla povertà e all’inclusione sociale”, che superi l’attuale settorializzazione degli interventi. Un provvedimento che dovrà essere un primo livello essenziale di prestazione per garantire in Friuli Venezia Giulia tutte le persone che non dispongono di un’adeguata fonte di reddito; il tutto in coerenza con l’azione del Governo nazionale, che si appresta ad introdurre il Sostegno all’inclusione attiva (Sia).

Sono queste le caratteristiche principali della misura regionale attiva di sostegno al reddito, di cui la Giunta regionale ha discusso con l’intenzione di presentare al più presto uno specifico disegno di legge affinché la norma possa entrare in vigore già a settembre, per utilizzare i 10 milioni di euro previsti nel bilancio regionale per l’anno in corso.

Le linee di indirizzo della nuova misura sono contenute in un documento, proposto dall’assessore alla salute e politiche sociali, Maria Sandra Telesca, di concerto con l’assessore al Lavoro, Loredana Panariti.

«In Friuli Venezia Giulia - ricorda Telesca - sono già molteplici gli interventi di sostegno alle fasce più deboli della popolazione, gestiti da diverse direzioni regionali e non sempre adeguatamente coordinati, cui si aggiungono i contributi comunali». Il nuovo provvedimento dunque «non sarà aggiuntivo ma avrà una prospettiva strategica unitaria. Sarà l’avvio di un processo evolutivo, di progressiva rivisitazione di tutte le misure esistenti, per superare l’attuale frammentazione e riportare tutto ad una misura unica, che preveda una presa in carico unitaria da parte dei Servizi sociali dei Comuni, attraverso un progetto personalizzato, finalizzato a far uscire la persona debole dallo stato di povertà, favorendone l’inclusione sociale possibilmente attraverso un’adeguata collocazione lavorativa o comunque un percorso formativo».

Proprio perché compatibile con il Sia, la misura regionale dovrebbe potersi integrare con le procedure che saranno impiegate a livello nazionale, «con un evidente sgravio amministrativo per la Regione». Dunque, tutte le attività di verifica dei requisiti, di controlli sulle domande e di erogazione dei benefici sarebbero svolte dall’Inps.

Destinatari della nuova misura regionale attiva di sostegno al reddito saranno tutti i nuclei familiari di cui almeno un componente è residente in Friuli Venezia Giulia da almeno 12 mesi, con un Isee non superiore a 6 mila euro. Poiché la misura è tutt’altro che assistenzialistica, gli aiuti pubblici monetari che saranno concessi vanno accompagnati dal coinvolgimento attivo dei beneficiari, che attraverso un vero e proprio “patto” dovranno dichiarare la propria disponibilità immediata a lavorare o comunque a intraprendere percorsi formativi, di avvicinamento all’occupazione, di inserimento sociale in genere.

Dal patto nasce il progetto personalizzato, per la cui predisposizione e attuazione risulta fondamentale il raccordo del sistema dei servizi sociali con le politiche attive per il lavoro. Per ampliare le opportunità lavorative si accentuerà il coinvolgimento del terzo settore. La caratteristica sarà la temporaneità.

I contributi, il cui importo massimo mensile sarà pari a 500 euro, in via sperimentale saranno concessi per un massimo di 12 mesi, solo in casi particolari riattivabili, dopo un’interruzione di almeno quattro mesi. Saranno erogati bimestralmente attraverso una Carta acquisti, una normale carta di pagamento elettronica che permetterà di comperare generi alimentari presso negozi abilitati, pagare spese sanitarie e bollette di luce e gas.

L’attuazione della nuova misura sarà, necessariamente, progressiva, per superare senza strappi gli interventi attualmente esistenti. Per cui nel 2015 le risorse destinate a bilancio (10 milioni di euro) saranno utilizzate in modo coordinato con il Fondo di solidarietà regionale (che vale 11,5 milioni di euro e assiste 5.300 utenti) e con la Carta Acquisti, di cui beneficiano quasi 4.800 persone con un impegno di tre milioni di euro. Già dal 2016 si vuol far confluire il Fondo di solidarietà della nuova misura di sostegno al reddito, per poi farvi convergere ulteriori risorse, legate al superamento delle altre azioni di integrazione del reddito (quali ad esempio contributo ai trasporti, all’acquisto di libri di testo, alla spesa per l'energia elettrica) per ricondurre tutto ad una misura unica. Per rendere efficiente il nuovo sistema, sono previsti il monitoraggio e un’attenta valutazione degli effetti, in modo da introdurre eventuali correttivi e indirizzare sempre le risorse a disposizione a chi ne ha veramente bisogno.

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