Latisana, medici querelano Martines
I sanitari del Punto nascita contro il sindaco di Palmanova per il dossier su presunti decessi neonatali
LATISANA. Alla fine è arrivata. Una paio di settimane fa, ai Carabinieri della Stazione territoriale di Latisana, è stata consegnata la querela per diffamazione, a firma di alcuni medici del reparto di ginecologia dell’ospedale cittadino, che chiamano in causa il sindaco di Palmanova, Francesco Martines.
Ad avere provocato la reazione dei sanitari, alcuni passaggi del dossier che Martines ha portato alla III commissione regionale nell’audizione di metà settembre. E in particolare i presunti decessi neonatali riferiti al 2013 e al 2014, un periodo durante il quale, secondo i medici, al punto nascita di Latisana non è avvenuto nessun decesso in corso di travaglio-parto.
Come avevano precisato, già all’epoca del dossier, gli stessi medici, ci sarebbe una differenziazione di base fra i decessi, che vanno distinti in mortalità fetale endouterina, che avvengono per cause sconosciute, o per feti con pluri-malformazioni e che sono un fenomeno indipendente dal numero dei parti e dai parametri di sicurezza, e i decessi che avvengono durante il travaglio parto.
Solo questi ultimi sarebbero da prendere in considerazione per l’analisi della sicurezza di un punto nascita. Da qui l’ipotesi che le dichiarazioni del sindaco di Palmanova potrebbero in qualche modo risultare non corrispondenti alla realtà e tendenti a screditare il punto nascita di Latisana.
La “battaglia” che adesso sembra proprio destinata a spostarsi nelle aule del Tribunale, parte il giorno dopo l’audizione in Regione, davanti alla III commissione sanità, dove il sindaco Martines si presenta con un lungo dossier comparativo fra i due punti nascita della Bassa.
Contro quei contenuti i medici del reparto di ginecologia dell’ospedale di Latisana avevano invitato fermamente la direzione aziendale a intervenire, «a rettifica e smentita di quanto affermato - scrivevano in una nota a settembre - e a tutela dell’immagine dei professionisti e dell’Azienda».
Immagine che hanno inteso salvaguardare anche attraverso la querela presentata a metà dicembre. Pronta la replica del direttore generale che, qualche giorno dopo l’audizione in Regione, in una nota parlava di «numeri su attività ed esiti clinici, peraltro non forniti dall’Azienda sanitaria» e dei quali era stata data un’interpretazione, in alcuni casi non condivisibile, sul piano tecnico professionale.
Anche l’Aas 2 Bassa Friulana-Isontina precisava che negli anni indicati dal dossier, a Latisana, non c’erano stati decessi durante il travaglio-parto e puerperio, confermando che rispetto agli standard strutturali, organizzativi e professionali, tutti i punti nascita dell’Azienda - Monfalcone, Palmanova e Latisana - erano e sono in sicurezza.
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