Consegnate 634 firme «Non fate la rotonda»
Continua la protesta dei residenti di via Cormôr Basso contro il progetto Il comitato si è rivolto a un professionista per una soluzione alternativa
«Il nostro quartiere, dopo la realizzazione di quella rotonda, non sarebbe vivibile come lo è ora e nemmeno la nostra comunità sarebbe più la stessa».
In via Cormôr Basso l’aria che si respira è tesa e preoccupata. Le polemiche in merito alla realizzazione della rotonda in prossimità dell’ex concessionaria Alfa Romeo non accennano a placarsi e i residenti consegnano in municipio una raccolta di 634 firme per esprimere contrarietà al progetto. Gli abitanti della zona non mollano e non intendono piegarsi di fronte alla decisione di palazzo D’Aronco che, con l’approvazione della variante al piano di settore del commercio, ha dato il via libera lo scorso aprile all’ampliamento degli spazi commerciali del Panorama di viale Venezia e dunque alla costruzione di una rotonda (sempre a spese dalla catena di supermercati).
Così, dopo le numerose lamentele, dopo la richiesta al Comune di fare un passo indietro sulla progettazione dell’opera e la nascita di un comitato spontaneo, venerdì mattina alcuni cittadini hanno consegnato agli uffici la raccolta firme. Ma non basta, perché il comitato, di tasca propria, si è già rivolto a un professionista per progettare un’alternativa che tenga conto di tutte le criticità evidenziate, da sottoporre all’attenzione dell’amministrazione comunale. Oltre a non accettare la maggiore affluenza di traffico – anche in vista dell’ampliamento degli spazi e delle due “strozzature” che già presenta la strada e non rendono fluida la circolazione – che disturberebbe la quiete della zona, gli abitanti delle vie Cormôr Basso e Alto, Birago, Slataper e viale Venezia – riunitisi ieri mattina per un sopralluogo e per illustrare le criticità del progetto – non valutano positivamente né aspetti della viabilità né di sicurezza, legati principalmente alla vicinanza del corso d’acqua.
«Aldilà del fatto che costruire una rotonda sulla spalletta di un ponte in curva è veramente una cosa assurda – osserva uno dei referenti del comitato, Augusto Sacco – e che le dimensioni non sono adeguate, il problema è anche legato all’esondabilità del Cormôr, che con le forti piogge ha già creato problemi».
La rotonda infatti, come spiega anche Maurizio Della Rossa sempre del comitato, dovrebbe sorgere in prossimità di terreni soggetti a esondazioni del Cormôr, la cui violenza durante le ultime piene si è mangiata diversi metri di suolo. «Costruendo la rotatoria in quel sito si andrebbe anche a vanificare la funzione della cassa di colmata – aggiungono – senza contare che si ruberebbe anche una bella fetta di uno dei campi da calcio utilizzati per gli allenamenti».
Non contenti, i residenti si sono rivolti anche a un altro professionista, ex dipendente provinciale ed ex collaudatore di opere pubbliche regionali, Sergio Venuti, il quale ha stilato una relazione tecnica in cui, nero su bianco, riporta i motivi per i quali la rotonda, così come progettata, non può essere realizzata. Primo fra tutti il già citato pericolo per la viabilità, trovandosi all’imbocco del ponte sul torrente Cormôr, ma anche per la mancanza dei raggi di curvatura necessari per una minima svolta in sicurezza, soprattutto per tir autoarticolati. Tra chi solleva la mancanza di un dialogo con la proprietà del supermercato, come Maurizio Calderari che elenca numerosi episodi d’incomprensione tra il Panorama e i residenti, e chi invece è dubbioso sulla necessità di ampliare ulteriormente lo spazio di vendita, i residenti sono tutti d’accordo nel riproporre nuovamente una soluzione che metta a tacere tutte le polemiche, ovvero la realizzazione della rotonda in viale Venezia che risolverebbe i problemi degli abitanti e l’accesso ai supermercati.
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