Fotografa i motociclisti, disabile aggredito
Percorrevano un sentiero montano. Si sono sentiti scoperti e se la sono presa con lui
RAVASCLETTO. Socio del Cai si ferma a fotografare alcuni motociclisti sui sentieri montani vietati al transito di moto e auto, ma viene aggredito dai centauri e finisce in ospedale.
Il fatto è accaduto alcuni giorni fa in Val Secca, fra i Comuni di Ravascletto e Cercivento. A denunciare il fatto è l’associazione Legambiente della Carnia che ricostruisce i fatti assieme a Marco Lepre.
Il socio del Cai mentre si trovava sul suo quad per motivi di salute, a 1800 metri di quota, non distante dalla tenuta agricola gestita dalla moglie, ha avvistato tre motociclisti che erano intenti a percorrere i sentieri 154 e 152 tra il Cimon di Crasulina e il Monte Valsecca.
L’uomo non ha esitato a fotografare il comportamento del gruppo di motociclisti. «Evidentemente si sono sentiti scoperti – commenta Lepre – in quanto sono stati immortalati su un percorso a loro vietato, ricadente oltretutto in una zona soggetta a protezione ambientale, i motociclisti, che pare siano del posto, devono essersi risentiti. Uno di essi dopo essersi assicurato che l’autore degli scatti fotografici fosse solo, ha inveito contro di lui, minacciandolo e scaraventandolo a terra dal quad».
L’aggredito impossibilitato a muoversi non ha potuto comunicare con la consorte in quanto la zona non è coperta dai segnali telefonici, e solo dopo mezz’ora è stato raggiunto dalla moglie e da alcuni escursionisti sloveni che hanno chiamato i soccorsi allertando il 112.
«Viste le condizioni generali della persona colpita è stato necessario il trasporto in elicottero all’ospedale di Tolmezzo, dove nonostante non siano state riscontrate fratture o lesioni gravi, ha ottenuto una prognosi di dieci giorni».
Oltre alla condanna del fatto, odioso perché rivolto ad un disabile, Legambiente ricorda come il Monte Crostis sia meta oramai abituale di «scorribande da parte di motociclisti provenienti anche da oltralpe». «Nonostante le numerose segnalazioni – conclude Legambinete – ben poche sono le contravvenzioni elevate dalla forestale e da parte degli altri corpi di vigilanza.
Capita non di rado, anche per le strade di Tolmezzo città alpina 2017, di vedere circolare tranquillamente moto da enduro prive di targa o con la targa resa illeggibile. C’è evidentemente un problema di carenza di controlli e di sanzioni troppo poco onerose nei confronti dei trasgressori».
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