Premiato il decano dei friulani in Argentina
Il “Merit” ad Antonio Francisco Roya. Riconoscimento anche a Gri, Goi e don Pezzetta
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GEMONA. In Friuli per ricevere il premio “Merit furlan”, ma senza dimenticarsi di passare a salutare Gemona, la cittadina che diede i natali ai suoi bisnonni. La storia è quella di Antonio Francisco Roya, cittadino argentino di Colonia Caroja, la città della provincia di Cordoba che fu fondata dai friulani emigranti alla fine del 1800.
Antonio Francisco Roya è oggi il decano dei friulani d’Argentina: è stato infatti componente del consiglio di amministrazione dell’ente Friuli nel mondo in rappresentanza dei fogolârs furlans del Sud America, presidente del centro friulano di Colonia Caroja dal 1982 al 1986 e dal 1990 al 1999, e attualmente è componente del consiglio direttivo del sodalizio. Il suo impegno per la friulanità gli è valso il premio “Merit furlan” per l’emigrazione e la solidarietà, che gli è stato consegnato sabato scorso nel castello di Rivis d’Arcano dove si è svolto l’evento organizzato dall’associazione Olmis. La sua visita in Friuli per ricevere questo riconoscimento è stata anche l’occasione per passare a Gemona, cittadina che ha dato i natali ai suoi progenitori: i suoi bisnonni materni Daniele Cragnolini e Pasquala D’Aronco lasciarono Gemona nel 1877 e insieme a quelli paterni Giovanni Battista Roya e Margherita Rupil (che invece erano originari di Prato carnico) giunsero a Colonia Caroja nel marzo del 1878. I progenitori di Royaarrivarono a Colonia Caroja insieme ad altre settanta famiglie friulane che fondarono la piccola cittadina friulano-argentina.
In ricordo dei suoi nonni materni, sabato scorso Antonio Francisco Roya ha voluto salutare Gemona dove, accompagnato dalla vice presidente dell’Ente Friuli nel mondo Anna Pia De Luca, è stato ricevuto dal sindaco Paolo Urbani insieme al primo cittadino di Montenars Claudio Sandruvi: «Per noi – ha detto il sindaco Urbani – è stato un piacere che si rinnova ogni volta che abbiamo contatti con la comunità di Colonia Caroja, dove abitano il maggior numero dei nostri iscritti Aire in Argentina. Già in passato i nostri alpini gli hanno fatto visita e loro sono poi venuti a trovarci». Il rapporto tra Gemona e la cittadina argentina è così forte che attualmente a Campolessi quella che si trova di fronte alla chiesa si chiama piazza Colonia Caroja.
Per la categoria Studi e Ricerche, ad aggiudicarsi il riconoscimento è stato Gian Paolo Gri, proposto dall’Università Studi di Udine, in ragione della sua straordinaria attività di antropologo ed i suoi eccellenti studi sul rapporto fra tradizione e modernità; per la categoria Storia dell’Arte, Paolo Goi, presentato dalla Società Filologica Friulana, quale personalità che si è distinta per la promozione in Italia ed all’estero dell’arte del Friuli Occidentale; per la categoria Cultura e Sociale, Don Leonardo (Dino) Pezzetta, proposto dal Comune di Osoppo, per la sua vocazione all’assistenzialismo sociale e alla divulgazione della fede nelle più disparate modalità Gli organizzatori hanno riconosciuto un premio speciale alla memoria di Don Domenico Zannier, ideatore del premio stesso, consegnato da monsignor Genero Vicario Generale a un suo parente prossimo.(p.c.) (l.i)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Antonio Francisco Roya è oggi il decano dei friulani d’Argentina: è stato infatti componente del consiglio di amministrazione dell’ente Friuli nel mondo in rappresentanza dei fogolârs furlans del Sud America, presidente del centro friulano di Colonia Caroja dal 1982 al 1986 e dal 1990 al 1999, e attualmente è componente del consiglio direttivo del sodalizio. Il suo impegno per la friulanità gli è valso il premio “Merit furlan” per l’emigrazione e la solidarietà, che gli è stato consegnato sabato scorso nel castello di Rivis d’Arcano dove si è svolto l’evento organizzato dall’associazione Olmis. La sua visita in Friuli per ricevere questo riconoscimento è stata anche l’occasione per passare a Gemona, cittadina che ha dato i natali ai suoi progenitori: i suoi bisnonni materni Daniele Cragnolini e Pasquala D’Aronco lasciarono Gemona nel 1877 e insieme a quelli paterni Giovanni Battista Roya e Margherita Rupil (che invece erano originari di Prato carnico) giunsero a Colonia Caroja nel marzo del 1878. I progenitori di Royaarrivarono a Colonia Caroja insieme ad altre settanta famiglie friulane che fondarono la piccola cittadina friulano-argentina.
In ricordo dei suoi nonni materni, sabato scorso Antonio Francisco Roya ha voluto salutare Gemona dove, accompagnato dalla vice presidente dell’Ente Friuli nel mondo Anna Pia De Luca, è stato ricevuto dal sindaco Paolo Urbani insieme al primo cittadino di Montenars Claudio Sandruvi: «Per noi – ha detto il sindaco Urbani – è stato un piacere che si rinnova ogni volta che abbiamo contatti con la comunità di Colonia Caroja, dove abitano il maggior numero dei nostri iscritti Aire in Argentina. Già in passato i nostri alpini gli hanno fatto visita e loro sono poi venuti a trovarci». Il rapporto tra Gemona e la cittadina argentina è così forte che attualmente a Campolessi quella che si trova di fronte alla chiesa si chiama piazza Colonia Caroja.
Per la categoria Studi e Ricerche, ad aggiudicarsi il riconoscimento è stato Gian Paolo Gri, proposto dall’Università Studi di Udine, in ragione della sua straordinaria attività di antropologo ed i suoi eccellenti studi sul rapporto fra tradizione e modernità; per la categoria Storia dell’Arte, Paolo Goi, presentato dalla Società Filologica Friulana, quale personalità che si è distinta per la promozione in Italia ed all’estero dell’arte del Friuli Occidentale; per la categoria Cultura e Sociale, Don Leonardo (Dino) Pezzetta, proposto dal Comune di Osoppo, per la sua vocazione all’assistenzialismo sociale e alla divulgazione della fede nelle più disparate modalità Gli organizzatori hanno riconosciuto un premio speciale alla memoria di Don Domenico Zannier, ideatore del premio stesso, consegnato da monsignor Genero Vicario Generale a un suo parente prossimo.(p.c.) (l.i)
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