Al Comune trenta mila euro: corsi di italiano per immigrati
PALMANOVA. Entrati nelle casse comunali 30 mila euro stanziati dalla Regione per i progetti d’integrazione dei migranti. «Ottimi risultati sia per i cittadini che per i richiedenti asilo – ha...
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PALMANOVA. Entrati nelle casse comunali 30 mila euro stanziati dalla Regione per i progetti d’integrazione dei migranti. «Ottimi risultati sia per i cittadini che per i richiedenti asilo – ha dichiarato il sindaco Francesco Martines. Questo finanziamento ci è giunto in quanto Palmanova è il Comune capofila di un progetto condiviso con i comuni di Bagnaria Arsa, Campolongo-Tapogliano, Ruda e Torviscosa». Come ha precisato il primo cittadino della Fortezza, questo contributo servirà a riproporre e consolidare la progettualità già messa in atto.
«Con i 30 mila euro acquisteremo l’equipaggiamento, il materiale e le attrezzature che servono ai migranti per il loro impiego sui territori comunali che hanno già da qualche anno sottoscritto la convenzione – ha sottolineato Martines. Inoltre potremo attivare corsi di italiano e di avviamento al lavoro per questi giovani richiedenti asilo».
Nei giorni scorsi i sindaci dei cinque comuni coinvolti hanno incontrato il prefetto Vittorio Zappalorto e con lui hanno condiviso non solo gli ottimi risultati conseguiti ma anche la volontà di tutti i firmatari del protocollo d’intesa di proseguire questo che, a detta di tutti, è da considerarsi un modello per l’intero Paese. «È un progetto di territorio – ha ribadito Francesco Martines– rivolto ai ragazzi immigrati ma utile a tutte le nostre comunità, perché nel tempo crea la cultura dell’integrazione e dell’accoglienza, conseguente alla conoscenza del problema nelle sue dinamiche e nella sua specificità. In questi anni abbiamo ottenuto ottimi risultati sia per i cittadini sia per i richiedenti asilo. Anche i media nazionali hanno dimostrato massima attenzione per l’iniziativa».
Il prefetto ha confermato che fino a quando questi progetti saranno attivi, il numero dei migranti complessivo ospitato nei cinque comuni interessati non ha motivo di variare, anche se ciò non esclude la possibilità, per gli stessi Comuni, di attivare su base volontaria progetti “Sprar” mirati per ogni comunità. «La discussione sulla situazione migranti è stata affrontata dall’Uti su base territoriale – ha puntualizzato ancora Martines. Le soluzioni per affrontare in maniera responsabile e coerente la questione possono essere diverse. Certamente in una delle prossime assemblee l’Uti potrà approvare un documento che faccia sintesi delle diverse esperienze in atto o in via di definizione, dimostrando di saper governare in maniera concorde questo fenomeno, senza subirne passivamente le conseguenze».
«Con i 30 mila euro acquisteremo l’equipaggiamento, il materiale e le attrezzature che servono ai migranti per il loro impiego sui territori comunali che hanno già da qualche anno sottoscritto la convenzione – ha sottolineato Martines. Inoltre potremo attivare corsi di italiano e di avviamento al lavoro per questi giovani richiedenti asilo».
Nei giorni scorsi i sindaci dei cinque comuni coinvolti hanno incontrato il prefetto Vittorio Zappalorto e con lui hanno condiviso non solo gli ottimi risultati conseguiti ma anche la volontà di tutti i firmatari del protocollo d’intesa di proseguire questo che, a detta di tutti, è da considerarsi un modello per l’intero Paese. «È un progetto di territorio – ha ribadito Francesco Martines– rivolto ai ragazzi immigrati ma utile a tutte le nostre comunità, perché nel tempo crea la cultura dell’integrazione e dell’accoglienza, conseguente alla conoscenza del problema nelle sue dinamiche e nella sua specificità. In questi anni abbiamo ottenuto ottimi risultati sia per i cittadini sia per i richiedenti asilo. Anche i media nazionali hanno dimostrato massima attenzione per l’iniziativa».
Il prefetto ha confermato che fino a quando questi progetti saranno attivi, il numero dei migranti complessivo ospitato nei cinque comuni interessati non ha motivo di variare, anche se ciò non esclude la possibilità, per gli stessi Comuni, di attivare su base volontaria progetti “Sprar” mirati per ogni comunità. «La discussione sulla situazione migranti è stata affrontata dall’Uti su base territoriale – ha puntualizzato ancora Martines. Le soluzioni per affrontare in maniera responsabile e coerente la questione possono essere diverse. Certamente in una delle prossime assemblee l’Uti potrà approvare un documento che faccia sintesi delle diverse esperienze in atto o in via di definizione, dimostrando di saper governare in maniera concorde questo fenomeno, senza subirne passivamente le conseguenze».
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