Uti Medio Friuli e Codroipo divisi sui servizi sociali
Il presidente Del Negro: proroga per un anno all’Asp Moro Il sindaco Marchetti: serve il sì di undici Comuni, non quattro
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CODROIPO. Mancano tre giorni alla scadenza della convenzione sottoscritta dagli undici consigli comunali del Medio Friuli con cui è stata affidata la delega per i servizi sociali all’Asp Daniele Moro.
E adesso chi la gestirà? Se per il sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti, è ancora tutto confuso e fumoso, per l’Uti, alla quale spetta la decisione, invece, è molto chiaro, visto che la proroga di un anno è già stata stabilita.
Certo è che lo scontro politico continua.
«Si arriverà al 31 dicembre – tuona il primo cittadino –, come avevo già detto io molto tempo fa, senza aver deciso nulla. E così si avvererà la mia profezia. Tecnicamente la convenzione scade il 31 dicembre 2017. Affinché essa sia operativa deve essere prorogata alle medesime condizioni di quella sottoscritta dagli undici consigli comunali. Noi siamo disposti a proseguire, ma deve essere formalizzata, non ci si può basare su una comunicazione apparsa sulla stampa. Continuo a ripetere che i colleghi dell’Uti del Medio Friuli non hanno le idee chiare e sono dilettanti».
Per il presidente dell’Uti, il sindaco di Basiliano, Marco Del Negro, invece, la scelta di prorogare la delega rientrava nella possibilità di avvalersi della facoltà concessa dalla legge 26 del 2014, come era già stato comunicato in una lettera inviata all’Asp Daniele Moro lo scorso 18 novembre.
«Il proposito – si leggeva – è quello di giungere alla definizione del nuovo regolamento che disciplini la nuova delega tra Uti e ente delegato entro aprile 2018. L’approvazione di questo regolamento rappresenta il vero atto di delega. La volontà è quella di giungere a questo traguardo condividendo il percorso con tutti i sindaci del Medio Friuli».
Lettera alla quale il cda dell’Asp aveva risposto il 6 dicembre affermando di voler «accogliere la vostra disponibilità nella prosecuzione del rapporto di delega del servizio sociale dei Comuni alla condizione della convenzione per l’esercizio in forma associata».
Marchetti non ci sta. «L’Uti dice di voler fare una proroga di un anno senza formalizzarla – afferma –, ma al tempo stesso dice anche che deve essere fatto il regolamento entro aprile. Ma quindi la proroga è solo per quattro mesi? Non facciamo questi giochetti pre-elettorali. Il sociale è una cosa seria. Il regolamento non può essere votato da quattro sindaci perché prima erano undici i consigli comunali che hanno votato la convenzione. Quella sociale è una materia del Comune e l’Uti deve far votare su questa materia anche i Comuni che non ne fanno parte».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
E adesso chi la gestirà? Se per il sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti, è ancora tutto confuso e fumoso, per l’Uti, alla quale spetta la decisione, invece, è molto chiaro, visto che la proroga di un anno è già stata stabilita.
Certo è che lo scontro politico continua.
«Si arriverà al 31 dicembre – tuona il primo cittadino –, come avevo già detto io molto tempo fa, senza aver deciso nulla. E così si avvererà la mia profezia. Tecnicamente la convenzione scade il 31 dicembre 2017. Affinché essa sia operativa deve essere prorogata alle medesime condizioni di quella sottoscritta dagli undici consigli comunali. Noi siamo disposti a proseguire, ma deve essere formalizzata, non ci si può basare su una comunicazione apparsa sulla stampa. Continuo a ripetere che i colleghi dell’Uti del Medio Friuli non hanno le idee chiare e sono dilettanti».
Per il presidente dell’Uti, il sindaco di Basiliano, Marco Del Negro, invece, la scelta di prorogare la delega rientrava nella possibilità di avvalersi della facoltà concessa dalla legge 26 del 2014, come era già stato comunicato in una lettera inviata all’Asp Daniele Moro lo scorso 18 novembre.
«Il proposito – si leggeva – è quello di giungere alla definizione del nuovo regolamento che disciplini la nuova delega tra Uti e ente delegato entro aprile 2018. L’approvazione di questo regolamento rappresenta il vero atto di delega. La volontà è quella di giungere a questo traguardo condividendo il percorso con tutti i sindaci del Medio Friuli».
Lettera alla quale il cda dell’Asp aveva risposto il 6 dicembre affermando di voler «accogliere la vostra disponibilità nella prosecuzione del rapporto di delega del servizio sociale dei Comuni alla condizione della convenzione per l’esercizio in forma associata».
Marchetti non ci sta. «L’Uti dice di voler fare una proroga di un anno senza formalizzarla – afferma –, ma al tempo stesso dice anche che deve essere fatto il regolamento entro aprile. Ma quindi la proroga è solo per quattro mesi? Non facciamo questi giochetti pre-elettorali. Il sociale è una cosa seria. Il regolamento non può essere votato da quattro sindaci perché prima erano undici i consigli comunali che hanno votato la convenzione. Quella sociale è una materia del Comune e l’Uti deve far votare su questa materia anche i Comuni che non ne fanno parte».
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