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Elezioni comunali di Udine, il calvario di Fontanini

Dopo il tira e molla per la presidenza regionale Forza Italia frena sul candidato sindaco

di Cristian Rigo
2 minuti di lettura

UDINE. Pietro Fontanini resta, al momento, solo il candidato della Lega. Dopo il via libera per Renzo Tondo alla Regione, Forza Italia ha preso tempo e questa mattina ci sarà un vertice congiunto tra il coordinamento comunale e provinciale per fare il punto sulla corsa a Palazzo D’Aronco mentre ieri sera a Reana si è riunita la Lega al gran completo.

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«Nessun dubbio che Fontanini sia un ottimo candidato – chiarisce il sindaco di Pasian di Prato, Andrea Pozzo che dopo l’addio di Massimo Blasoni è stato incaricato di fare da “supervisore” alle comunali – ma anche Riccardo Riccardi lo era per la Regione. In precedenza c’era un accordo che in qualche modo prevedeva di garantire a Lega e Fi i candidati per Regione e capoluogo della provincia di Udine.

Se Riccardi fosse stato indicato da tutti per piazza Unità immagino che ci sarebbe stata una convergenza anche su Fontanini, ma così non è stato. E Tondo non è certamente espressione di Fi di conseguenza è naturale ridiscutere gli accordi in base alla nuova situazione che si è venuta a creare».

A buona parte degli azzurri insomma l’esclusione di Riccardi e degli altri forzisti non è andata giù. E il timore di essere tagliati fuori dalle poltrone più prestigiose se Fontanini dovesse, come pare, essere comunque confermato come sfidante di Martines è reale.

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Fi si interroga sul futuro, perché dopo l’addio dell’imprenditore Massimo Blasoni, che ha lasciato il partito dopo essere stato escluso dalle politiche per la seconda volta consecutiva pur avendo gestito il tavolo della coalizione per le comunali chiudendo una prima intesa su Fontanini, e lo smacco subìto da Riccardi, il partito soprattutto a Udine deve ricostruirsi. Inutile nascondere infatti che buona parte della base non ha condiviso alcune scelte dei vertici vissute da chi ha lavorato sul territorio come un’invasione di campo. Il balletto sulle regionali e il contestuale congelamento della candidatura di Fontanini ovviamente non ha aiutato.

Perché l’impressione, netta, è che Udine sia in fondo alle priorità dell’agenda politica del centrodestra. Che secondo molti militanti non sembra indicare il miglior candidato per provare a vincere in una città che da 15 anni viene amministrata dal centrosinistra, ma si preoccupa prima di tutto di far quadrare i conti in una spartizione di poltrone e potere.

E al momento questi conti non sembrano tornare per Fi. Così come non sembra emergere una figura in grado di raccogliere l’eredità di Blasoni. Insomma i temi sul tavolo sono tanti. Il coordinatore provinciale Ferruccio Anzit e quello comunale Stefano Ceccotti oggi proveranno a chiudere almeno il discorso per le comunali. Le divisione interne saranno quasi sicuramente accantonate anche per non pregiudicare il risultato elettorale, ma la resa dei conti all’interno del partito sarà soltanto rimandata. E, soprattutto nel caso in cui i deludenti risultati delle politiche dovessero essere confermati alle amministrative, c’è il rischio di una vera e propria rivoluzione.

La Lega e Pietro Fontanini intanto aspettano. Ieri i vertici del Carroccio si sono incontrati nel quartier generale di Reana. «Per quanto ci riguarda – ha sintetizzato il coordinatore provinciale Zorro Grattoni – il candidato per il Comune di Udine è Pietro Fontanini.

È stato individuato dopo Natale e poi confermato da tutta la coalizione. La situazione poi è rimasta bloccata per le regionali ma la scelta di Tondo, condivisa da tutti, per quanto ci riguarda non cambia il ragionamento fatto su Udine dove Fontanini resta il migliore candidato. Se per qualcuno la situazione è cambiata ridiscuteremo, ma al momento aspettiamo solo di aggiornare le valutazioni dopo la chiusura del tavolo regionale».

Un “aggiornamento” che potrebbe garantire a Fi visibilità compensando in qualche modo la mancata candidatura di Riccardi. Ma il tempo per questo aggiustamento stringe perché domani Matteo Salvini sarà a Udine e alle 18. 30, prima del bagno di folla annunciato al Palamostre, il leader leghista andrà in visita a Palazzo Belgrado, sede della Provincia e l’auspicio della Lega è che in quella circostanza Fontanini possa fare gli onori di casa da candidato sindaco.

Una soluzione che vede anche il favore di Fdi come conferma il coordinatore comunale Ugo Falcone: «Per quanto ci riguarda restano valide le riflessioni già fatte con i nostri candidati che sono Lega e Fi. A meno che qualcuno non ci dica che c’è la necessità di rivedere le cose quindi, Fontanini sarà anche il nostro candidato, ma ci deve essere una scelta condivisa».

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