Perde il portafoglio sulla strada e un migrante glielo restituisce
Il racconto di un goriziano che non sperava più di ritrovare il borsello: «Ringrazio di cuore quel ragazzo»
Goriziano perde il portafoglio, a ritrovarlo e restituirglielo è un richiedente asilo. Se inevitabilmente in questi anni la questione della presenza dei migranti in città è stata fonte di polemiche, discussioni e spesso anche tensioni, proprio da uno dei giovani ospiti delle strutture di accoglienza a Gorizia arriva un bel gesto che può essere da esempio tutti, indigeni e forestieri.
A raccontarlo è Giorgio Peratoner, goriziano che nei giorni scorsi è incappato nel più classico e spiacevole degli inconvenienti: ha perso il portafoglio, per ritrovarlo poi grazie proprio a un ragazzo pakistano. «Venerdì sono passato a trovare mia figlia Elena, che abita all’angolo tra via Manzoni e via Pitteri, in pieno centro – racconta Peratoner –. Evidentemente devo aver sistemato male il portafoglio nella tasca della giacca, e questo deve essermi caduto, perché la sera, una volta rientrato a casa, mi sono accorto di non averlo più. È facile immaginare le sensazioni di quel momento: ero sicuro che non avrei più ritrovato il portafoglio e soprattutto il suo contenuto, e mi sono così immediatamente messo al telefono per disattivare carte di credito e bancomat, in modo da non avere poi altre brutte sorprese».
La mattina seguente Peratoner si è poi recato dalle forze dell’ordine per denunciare lo smarrimento dei documenti, preparandosi già psicologicamente alla lunga trafila burocratica tra uffici e istituti di credito per rifare la carta d’identità o riavere un bancomat. E invece, nel primo pomeriggio, la bella sorpresa. «Ero a casa, ed è suonato il campanello – dice il goriziano –. Al portone c’era un ragazzo afgano, che mi ha spiegato di essere uno dei tutor che seguono i richiedenti asilo ospiti della struttura del Nazareno, a Gorizia. E aveva con se il mio portafoglio, all’interno del quale c’erano tutti i soldi che avevo lasciato al momento dello smarrimento, circa una sessantina di euro, e soprattutto tutte le carte e i documenti. Già venerdì sera infatti lo aveva ritrovato uno degli ospiti del Nazareno, un ragazzo pakistano, che lo ha subito portato al suo tutor per farlo riavere al legittimo proprietario».
Peraltro, dettaglio curioso, Peratoner fa sapere di essersi accorto solo in un secondo momento che già nella tarda serata di venerdì il tutor del Nazareno aveva cercato di mettersi in contatto con lui inviandogli una richiesta di amicizia su Facebook, e non avendo ottenuto risposta si era messo poi in marcia il giorno dopo verso l’indirizzo del goriziano trovato appunto sui documenti d’identità. «Quella sera avevo snobbato la richiesta d’amicizia, anche perché avevo la testa da un’altra parte nella concitazione del momento – dice Peratoner –, ma avrei fatto bene ad accettarla invece. Ho voluto raccontare pubblicamente questo episodio per ringraziare di cuore il ragazzo». —
M.B.
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