Un futuro per la latteria di Godo Sarà gestita dalle dipendenti
Giandomenico Padoin dopo aver rilanciato l’attività ha deciso di venderla Domani la cerimonia che segnerà il passaggio di consegne alle nuove socie
Piero Cargnelutti gemona
La latteria di Godo è salva. Dal fondatore di “Gemona latterie” Giandomenico Padoin, ora passerà in mano alle sue dipendenti. Domani, alle 11.30 in Godo, si inaugura la nuova gestione di “Gemona latterie”, un marchio che resterà tale con l’aggiunta del toponimo “Gôt” nel nome, e si prepara a proseguire un percorso avviato nel 2013 quando l’imprenditore Giandomenico Padoin decise di investire in una struttura che esisteva dal lontano 1909 e che era stata chiusa nel 2008 poiché non era in grado di reggere il confronto con il mercato.
Padoin rimise in piedi la struttura ammodernandola in linea con le nuove direttive e ora, dopo cinque anni di attività, ha deciso di cederla alle sue dipendenti: «Dopo 43 anni di lavoro – racconta Padoin, padre di Simone, calciatore di serie A – è giusto che io mi prenda la mia pausa. Nella mia famiglia non ho continuità in quell’ambito e così ho chiesto alle mie dipendenti se erano interessate prendere in mano l’attività. Avevo anche richieste da fuori, ma sono contento di lasciarla a loro, a persone della zona a cui ho insegnato delle cose. È giusto così, perché rispetto a quello che hanno imparato da me, ora potranno metterci le loro competenze, penso solo all’utilizzo delle nuove tecnologie per promuoverla».
Le nuove amministratrici di “Gôt: Gemona latterie” sono Silvia Pittini, Francesca Contessi e Morena Meneghini, le tre dipendenti che hanno oggi formato una società che gestirà la struttura ereditando il lavoro di Padoin, il quale ha permesso di salvaguardare una realtà che fa parte della storia di Gemona: «Sono arrivata qui nel 2013 – racconta Silvia Pittini –: precedentemente avevo lavorato per alcuni mesi alla latteria di Venzone e qui ho potuto affinare le conoscenze di casaro. Siamo in tre e ci dividiamo la parte amministrativa e commerciale. Ci è stata fatta la proposta e noi abbiamo accettato la sfida». Insieme a loro tre nella struttura è operativo anche un aiuto-casaro: la latteria di Godo lavora 60 quintali di latte a settimana proveniente dal Gemonese e i suoi prodotti vengono distribuiti allo spaccio presente nell’immobile ma anche nei supermercati. La nuova gestione sta lavorando per portarli fuori regione visto che la latteria ha già ottenuto le autorizzazioni per procedere in quella direzione. La latteria di Godo il prossimo anno compirà 110 anni: è una struttura strettamente collegata con il territorio e per un intero secolo è stata gestita nella forma turnaria. Nel 2008 quel sistema non era più sostenibile e l’allora casaro si trovò a dover mollare perché i quintali di latte conferiti giornalmente non erano sufficienti per tenere in piedi l’attività. Grazie alla volontà di Giandomenico Padoin, nel 2013 fu possibile far resuscitare quella struttura che oggi è a disposizione delle nuove generazioni. —
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