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Oltre 2.200 porzioni di frico per gli alluvionati del Friuli

In piazza Duomo anche un quintale e mezzo di farina per fare la super polenta Inaugurati i pannelli del ricordo in corso Mazzini e acceso l’abete in piazza Diacono

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La cittadina ducale ha aperto la via, nella speranza che «tante altre località si allineino, trasformando la pietanza simbolo della regione in uno strumento di concreta solidarietà». Sul modello dell’amatriciana per Amatrice ecco il frico per il Friuli martoriato dal maltempo:

Cividale ha stretto, ieri, un simbolico gemellaggio con Sappada e adesso, appunto, l’auspicio è che il progetto (sostenuto da una folta cordata di realtà e reso possibile, in primis, dall’imprenditore Arnaldo Zorzetto, che ha preparato il mega-frico) si allarghi a macchia d’olio, rinnovandosi in altri centri desiderosi di dare un contributo alle comunità che stanno faticosamente cercando di rialzarsi dopo l’emergenza. Il ghiaccio è rotto, intanto, e la risposta è stata ottima: lunga la coda formatasi ai “cancelli” di piazza Duomo già prima di mezzogiorno, orario d’inizio della manifestazione. Ogni porzione di frico solidale (Oltre 2.200 quelle disponibili, esaurite in fretta) ha fruttato un’offerta a partire dalla quota base di 5 euro: il ricavato sarà devoluto al Comune di Sappada, che si dice «commosso».

«Vi ringraziamo di cuore per l’attenzione che ci dimostrate», ha detto l’assessore al patrimonio Andrea Polencic, intervenuto in rappresentanza dell’amministrazione sappadina. Per lui, a mezzogiorno in punto, la prima porzione di frico, accompagnata dalla polenta preparata in loco dai Polentars di Verzegnis.

«Anche in questa circostanza la nostra città ha dato una grande prova di partecipazione», ha sottolineato il sindaco Stefano Balloch, ricordando che una prima colletta per Sappada era già stata promossa durante una serata culturale al Ristori.

Ineccepibile la macchina organizzativa, che ha impegnato «25 volontari del gruppo comunale di Protezione civile – ricorda il consigliere comunale delegato, Davide Cantarutti – e una decina di alpini della sezione Ana di Cividale». Le 2.200 porzioni di formaggio filante sono state ricavate da 450 chili di frico, mentre per la super-polenta è stato usato un quintale e mezzo di farina.

Ma all’appuntamento gastronomico-solidale si sono affiancati, nel vivace 8 dicembre ducale, due ulteriori eventi: in mattinata è stato inaugurato, in corso Mazzini, un allestimento che racconta, con immagini d’epoca e testi, la Cividale emporiale del Novecento, a completamento dell’itinerario nella storia lanciato da via Ristori; nel pomeriggio, poi, affollatissima festa carinziana in piazza Diacono, preludio all’accensione dell’abete natalizio giunto in dono proprio dalla Carinzia.

Addirittura un centinaio gli austriaci ospiti. —



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