La terra trema, 1.3 Richter Rumore sordo udito a Lesis
La scossa, ieri alle 9, avvertita dai residenti nella zona a nord del comune di Claut Nessun danno, ma torna l’allerta in valle. L’anno scorso uno sciame sismico
Alle 9.09 di ieri la terra ha tremato a Claut. Si è trattato di una scossa di 1.3 gradi di magnitudo Richter, equivalente a 1 grado della scala Mercalli (la scossa è classificata come strumentale) comunque sufficiente per essere percepita da parte della popolazione.
Si sono resi distintamente conto di quanto stava accadendo gli abitanti delle frazioni e delle case sparse a nord di Claut, ovvero in direzione dell’epicentro, posto nella zona del Parco delle Dolomiti friulane tra la cima Pendera e il Col Tondo. L’epicentro è stato individuato a circa 11 chilometri di profondità e, come certificato dall’Istituto nazionale di vulcanologia, e a 6 chilometri di distanza dal centro di Claut. Tradizionali i segnali del sisma: nei piani alti delle abitazioni vetri hanno tintinnato e i lampadari oscillato, mentre a Lesis c’è chi ha udito un rumore sordo poco prima dela scossa. In ogni caso nessun danno è stato denunciato al 112 o in municipio, e non si è reso nemmeno necessario disporre verifiche di alcun genere.
Il riaffacciarsi del fenomeno ha riportato alla memoria quanto ormai ciclicamente si verifica in zona almeno dagli anni Novanta. Capita spesso che brevi scosse siano seguite da alcuni eventi di maggior intensità. Gli esperti parlano di normale attività del cosiddetto “distretto sismico della Forcella Clautana”, una vasta placca che si estende alla Carnia, a ovest, e al Cadore, a est. L’evento sismico precedente di rilievo nell’area clautana si era verificato la sera del 2 luglio dello scorso anno: alle 20.12, gli strumenti registrarono una scossa di 2 gradi Richter. Il momento peggiore si era però vissuto a febbraio, quando, dopo vari giorni di sommovimenti tellurici, il terremoto aveva provocato la caduta di comignoli e pietrisco. Era la mattina del 25 febbraio 2018. Trentasei comuni tra Claut e Forni di Sotto si ritrovarono a fare i conti con una scossa da 3.7 gradi (un quarto grado Mercalli). Erano seguite 15 repliche, di cui tre vicinissime o leggermente superiori alla magnitudo 4. Nel settembre del 2017 un’ulteriore serie di eventi sismici di media intensità aveva suscitato più di qualche timore in Valcellina e nell’Alpago.
L’area della Forcella Clautana è monitorata dal Centro di ricerche sismologiche sin dagli anni Settanta, quando vennero disposti i primi sopralluoghi e l’installazione di sensori. L’episodio più grave resta quello del 12 aprile 1996 quando, nella Domenica di Pasqua e al termine di tre mesi di costanti sommovimenti, l’orcolat superò abbondantemente i 4 gradi Richter. Anche allora tutto si limitò a qualche danno strutturale agli edifici più datati o già compromessi. Il resto è storia recente, con una media di tre scosse significative all’anno distribuite equamente in direzione dell’Alpago (cioè tra Erto e Casso, Cimolais e Barcis) e della Carnia, con code che toccano nettamente anche la Val Tramontina. –
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