Pordenonelegge, un festival lungo un anno: oltre 400 appuntamenti che coinvolgono 11 Comuni
Il presidente della Fondazione Agrusti e il direttore Villalta hanno presentato gli eventi del 2023. La collaborazione con il Premio Strega, nuove pubblicazioni e torna il format dedicato ai viaggi
Cristina SaviUn club dei lettori, i martedì di poesia, incontri dedicati agli “istant book”, altri all’editoria indipendente e altri ancora alle case editrici locali, una nuova scuola di scrittura legata alla traduzione letteraria, un evento che allargherà il raggio d’azione anche a Tolmezzo (per ora si sa solo che accadrà a giugno) dopo la ramificazione già estesa a Lignano (premio Hemingway), Monfalcone (festival Geografie), Trieste (Premio Saba di poesia) e agli undici Comuni del Pordenonese coinvolti nel festival di settembre: chi pensava che “Pordenonelegge tutto l’anno” fosse uno slogan dovrà ricredersi.
Le novità in arrivo nel 2023 sono tali da far impallidire la dichiarazione con la quale ieri mattina il presidente della Fondazione Michelangelo Agrusti ha aperto l’incontro organizzato a palazzo Badini di Pordenone per la presentazione del primo bilancio sociale: «Su un impianto ben collaudato stiamo cercando di innestare cose nuove».
Se davvero sono 400 – più di uno al giorno – gli eventi a fruizione interattiva e pubblica che i curatori della Fondazione Gian Mario Villalta, Alberto Garlini e Valentina Gasparet, sostenuti dallo staff organizzativo guidato da Michela Zin, hanno messo a punto, va da sé che fino a dicembre non ci sarà sosta. Pordenonelegge 365 giorni all’anno, dunque, con la conferma della vocazione internazionale (ma non sappiamo ancora dove si poserà lo sguardo quest’anno, dopo Praga e la Repubblica Ceca) e il coinvolgimento più attivo degli 11 Comuni nei quali la Festa di settembre - quest’anno attesa dal 13 al 17 – porta alcuni appuntamenti.
«Per renderli compartecipi – così Agrusti – abbiamo istituito in questi giorno la Consulta dei sindaci di Pordenonelegge».
Le tante novità sono state illustrate dal direttore artistico del festival, Gian Mario Villalta, con un accento particolare sulla poesia, sua passione e vocazione portante della Fondazione. Innanzitutto la stretta collaborazione con il premio Strega Poesia, che sfocerà in due eventi, uno in programma al Salone del libro di Torino a maggio e uno al festival Pordenonelegge a settembre. Proseguirà poi l’impegno editoriale al fianco di Samuele Editore con la nascita a settembre di tre volumi della Collana Gialla e tre della collana Giallo Oro.
Ancora una volta si celebrerà la giornata mondiale della Poesia, il 21 marzo e si rinnoverà la Festa di poesia nel mese di luglio, torneranno i contest Premio Pordenonelegge Poesia, rivolto a giovani 20-29enni ed Esordi, dedicato a quanti non hanno mai pubblicato poesie.
L’impegno editoriale complessivo potrebbe anche tradursi in un’ulteriore novità, ancora in embrione, ma preannunciata ieri da Villalta seppure senza “scoprire le carte”: la pubblicazione di un autore internazionale.
Numerose anche le iniziative per le scuole e per giovani e giovanissimi – fra progetti confermati e nuovi – e dopo lo stop causato dal Covid torna quest’anno anche “Pordenonelegge il territorio”, il format di viaggi nei luoghi in cui vivono o hanno vissuto gli autori, con guide letterarie d’eccezione: il debutto il 25 marzo per scoprire Vicenza con la scrittrice Maria Pia Veladiano, poi la rotta verso Udine, la Carnia e a Piancavallo/Aviano rispettivamente con il giornalista Paolo Medeossi, per una dedica al poeta Pierluigi Cappello e con lo scrittore Andrea Maggi legato alla montagna pordenonese.
Con Agrusti e Villalta sono intervenuti, ieri mattina, anche il consigliere del Comune di Pordenone Mattia Tirelli e l’assessora regionale alla cultura Tiziana Gibelli. Quest’ultima ha espresso particolare soddisfazione «per ciò che avevo chiesto a Pordenonelegge all’inizio del mio mandato, ovvero esportare il brand, cosa che ha fatto egregiamente».
E per la «collaborazione che la Fondazione ha sempre dimostrato nei confronti delle piccole realtà: un soggetto culturale forte è giusto che aiuti chi lo è meno», ha chiosato, rinnovando al proposito la chiamata all’impegno di tutti, in regione, per progettare “Go!2025”.
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