

Da tempo le più importanti Associazioni del settore hanno chiesto al Governo e al Parlamento che, al primo provvedimento utile, gli alimenti per cani e gatti e le prestazioni veterinarie siano collocati in modo permanente nella fascia Iva agevolata al 10%, la stessa dei medicinali veterinari. Assalco, l'Associazione nazionale tra le Imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia e le maggiori associazioni del settore che riuniscono Medici Veterinari e Imprese dell’alimentazione animale e dei farmaci veterinari (Anmvi, Fnovi, Simevep, Enpav, Aisa, Ascofarve e Assalzoo) hanno inviato a Governo e Parlamento una lettera per ribadire l'urgenza di una revisione dell'aliquota fiscale.
"Il settore della salute e del benessere animale è considerato funzionale ad assicurare la continuità della filiera, servizi di pubblica utilità ed essenziali. - si legge nella lettera - Per questa ragione, le attività di questo settore non sono state sospese durante il lockdown. Nonostante il loro carattere di essenzialità, le prestazioni veterinarie e i prodotti alimentari per animali da compagnia continuano ad essere collocati nello scaglione Iva più elevato, al pari di beni e servizi di lusso e/o non essenziali".
Le associazioni sottolineano inoltre che l'Iva grava per il 22% non soltanto sulle famiglie che si prendono cura di animali d'affezione, ma anche sugli allevatori, con il rischio che le difficoltà economiche portino a risparmiare sul benessere degli animali e sulla prevenzione, cura, controllo e mantenimento della salute degli animali allevati a scopo di produzione di alimenti per l’uomo.
“È importate che tutte le famiglie italiane siano messe in condizione di garantire al proprio animale da compagnia le cure e l’alimentazione necessaria, scongiurando la possibilità che la forte tassazione agisca da deterrente - sottolinea Marco Melosi, presidente dell'associazione nazionale medici veterinari italiani - I cani sono considerati membri a tutti gli effetti delle nostre famiglie. Sono inoltre membri socialmente utili delle comunità nelle quali svolgono molteplici attività, tra le quali assistenza ai non vedenti o soccorso in caso di emergenza. Prendersene cura è quindi un dovere imprescindibile di ogni proprietario e della società civile".
"La salute e la lunga vita dei pet dipendono in buona misura dall’alimentazione, dalla prevenzione e dalle cure mediche - conclude il veterinario - Ciò nonostante, gli alimenti industriali per cani e gatti e le prestazioni veterinarie continuano ad essere collocati nello scaglione Iva più elevato, al pari di beni e servizi di lusso e/o non essenziali. Un aggravio importante se si considera che il 40% delle famiglie italiane vive con un cane e/o un gatto.”