Contributi percepiti indebitamente, azienda nei guai
Intendeva internazionalizzare l’azienda di cui era amministratore unico e legale rappresentante, per questo, progettando di dare le ali al Gruppo Rem srl, azienda friulana che si occupa di...
Intendeva internazionalizzare l’azienda di cui era amministratore unico e legale rappresentante, per questo, progettando di dare le ali al Gruppo Rem srl, azienda friulana che si occupa di comunicazione e marketing e project development di grandi aziende, piccole e medie imprese e pubbliche amministrazioni, ha fatto affidamento sulla legge Bertossi che prevedeva contributi per il sostegno e lo sviluppo competitivo, ma sono stati quei contributi a metterlo nei guai. È stato rinviato a giudizio con l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Pietro Lucchese, udinese di 52 anni, legale rappresentante dell’azienda. Dovrà presentarsi davanti ai giudici riuniti in composizione collegiale il 13 settembre.
Nel 2011 il Gruppo Rem varò un progetto di internazionalizzazione che doveva permettere all’azienda di strutturarsi a livello europeo rafforzandone la presenza in Paesi come la Francia, l’Austria, la Slovenia e l’Inghilterra. Un percorso triennale che l’azienda affrontò con successo e in cui, come afferma lo stesso Lucchese, «sono stati investiti oltre 1,2 milioni di euro». Secondo la pubblica accusa, l’azienda avrebbe presentato un rendiconto finale dei costi sostenuti con dati non veritieri alla Banca del Mezzogiorno – Medio Credito Centrale. Fra i costi ritenuti inammissibili figuravano compensi a professionisti che, di fatto, già collaboravano con il gruppo per 319.384, spese che, secondo l’accusa, sarebbero andate a beneficio del Gruppo Rem e non del progetto finanziato. Per effetto di quella rendicontazione il Gruppo Rem ottenne contributi regionali per complessivi 391.134 euro, percependone indebitamente, secondo l’accusa, 125.327.
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