È arrivata l’ora di capire se De Paul ha voglia di restare ancora all’Udinese
Se non ci sarà un’offerta da 30 milioni Pozzo lo terrà: dopo le vacanze ecco la prima amichevole per valutare il suo spirito
UDINE. Inutile usare troppi giri di parole. È arrivato il momento di capire se Rodrigo De Paul ha voglia ancora di calarsi nei panni del leader dell’Udinese, il ruolo che Igor Tudor gli ha ritagliato su misura la scorsa primavera per centrare la salvezza.
L’occasione è fornita dalle due amichevoli ravvicinate in programma tra oggi e e domani, in particolare quella di “apertura” in Austria, questo pomeriggio in quel di Seeboden, contro gli arabi Al-Wasl, un appuntamento che sarà sfruttato dal tecnico di Spalato per schierare una sorta di undici titolare in vista degli impegni ufficiali che scatteranno dal prossimo week-end con la Coppa Italia.
Don Rodrigo giocherà questo primo test? I tifosi bianconeri attendono un segnale; giovedì scorso, durante la presentazione ufficiale della squadra (e della prima maglia) gli hanno chiesto a gran voce di restare, ma l’argentino, pur accettando di farsi coinvolgere nel rito degli autografi (nella foto Petrussi a destra) ha evitato accuratamente l’argomento, facendo capire così che per lui il saluto allo stadio Friuli dopo la vittoria salvezza contro la Spal dello scorso 18 maggio è ancora valido.
De Paul sta attendendo un’offerta capace di convincere Gino Pozzo che, tuttavia, si aspetta (almeno) 30 milioni dalla cessione di quello che in Coppa America è diventato anche un pezzo pregiato dell’Albiceleste del ct Lionel Scaloni. Un particolare sottolineato anche dal dt Pierpaolo Marino per chiarire la posizione della società: «Trovatemi un titolare dell’Argentina che costa meno di questa cifra».
Insomma, De Paul resta sul mercato, è probabile – ahinoi – che rimanga con la mano sulla maniglia della porta fino all’ultimo giorno del mercato (il 2 settembre), ma non si muoverà se non arriverà un’offerta corposa. Per il momento tutt’altro che all’orizzonte. In Italia si parla di interessamenti o di piani d’assalto di club di medio cabotaggio come la Fiorentina dell’ex dt bianconero Daniele Pradè impegnato a soddisfare il nuovo “padrone del vapore” Rocco Comisso, o il Torino del presidentissimo Urbano Cairo che però pare preferire il più economico Simone Verdi (una ventina di milioni la spesa; 1,8 di ingaggio annuale però), in uscita dal Napoli.
Già , il Napoli. Potrebbe essere questa l’ultima risorsa di De Paul che, non a caso, ha spedito i suoi procuratori, Leandro Pereiro e Agustin Jimenez, da quelle parti per un sondaggio. Il ds Giuntoli su mandato del presidente De Laurentiis gli ha fatto capire che sono altre le priorità azzurre, dal madridista James Rodriguez in giù. Resta questa l’unica ipotesi per sperare di giocare la Champions. Il suo desiderio professionale di De Paul.
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