Anche Colantuono benedice il pareggio in casa dell’Atalanta: «Sottil ha ritrovato la sua Udinese»
Il tecnico, ex di entrambe le squadre, dopo lo 0-0 di Bergamo: «A me Beto e Success piacciono molto, da Thauvin ci si può aspettare di più»
STEFANO MARTORANOUDINE. «A Bergamo l’Udinese ha preso un punto di carattere, l’ideale per rilanciarsi, ma soprattutto Sottil ha ritrovato la sua squadra, segno che la sfuriata è servita».
È Stefano Colantuono a soppesare la valenza del pareggio maturato sabato al Gewiss Stadium per l’Udinese, riconoscendone tutte le componenti che piacciono tanto agli allenatori di temperamento come lui, che all’Atalanta ha scritto pagine di storia importanti prima di arrivare all’Udinese nella breve e sfortunata esperienza nel 2015. Oggi il “Cola” è responsabile del settore giovanile della Salernitana, società a cui è legata la sua ultima esperienza in panchina della scorsa stagione.
Colantuono, è proprio vero che c’è pareggio e pareggio...
«Per capirlo basterebbe confrontare la conferenza stampa di Sottil dopo lo Spezia e quella di Bergamo, dove Andrea ha ritrovato la sua Udinese, la squadra che ha spronato e cercato di ridestare anche con quella sana sfuriata in cui ha sbattuto i pugni sul tavolo».
In questo caso poi la valenza del punto può essere definita anche dallo spessore dell’avversaria.
«Indubbiamente è così perché lasciare Bergamo con un risultato positivo non è mai facile per nessuno, ma l’Udinese questo punto se lo è costruito bene fin dall’approccio e con un primo tempo in cui ha fatto meglio dell’Atalanta. Beto ha avuto l’occasionissima del vantaggio ben prima che Silvestri blindasse la porta nella ripresa in cui i nerazzurri sono cresciuti e hanno cercato la vittoria con più insistenza dei bianconeri».
Vittoria che resta ancora una chimera per la Zebretta: dallo scorso ottobre la flessione a livello di risultati è evidente...
«D’accordo, vincerne una in diciassette giornate è un dato che colpisce e mi sembra pure una iattura a fronte di buone partite, ma da quanto ne so, e parlo per pura esperienza personale, sono convinto che all’Udinese basterà ritrovare il successo per metterne poi in fila una serie».
Incoraggiante, ma non ritiene che ci sia piuttosto il rischio di scadere nell’anonimato e di ritrovarsi a non lottare per nessun obiettivo?
«No, perché la classifica è buona e più orientata verso l’alto, a patto però di dare continuità al punto di carattere conquistato, l’ideale per rilanciarsi e per riprendere a vincere. E poi si vedrà dove si potrà arrivare».
Ha parlato di approccio, segno che l’Udinese stavolta è partita “sul pezzo”, mantenendo fino alla fine l’attenzione che serviva...
«Per questo ribadisco che Sottil deve essere contento di avere ritrovato la sua squadra. Poi bisogna anche parlarsi chiaro e dire che se non affronti l’Atalanta con questa determinazione rischi di farti male».
Peccato che la determinazione si sia vista soprattutto in difesa, mentre l’attacco è rimasto fiacco.
«A me Beto e Success piacciono molto per come lavorano e completano la solidità della squadra. Chiaro che da Thauvin ci si possa aspettare di più, ma serve tempo, anche se non sono io che posso dire quanto. Ritrovare ritmo e condizione per un giocatore delle sue caratteristiche è già una buona base di partenza».
Il tutto, senza dimenticare che manca Deulofeu e Pereyra non è al meglio...
«Sono due nomi che si commentano da soli e che fanno capire il tasso tecnico a disposizione, sia quando ci sono e sia quando mancano».
Un giudizio su Festy Ebosele?
«Mi ha sorpreso e quindi direi molto bene visto anche il tipo di partita e il genere di avversario che fa delle fasce una prerogativa. Il ragazzo ha dimostrato di avere grande forza e ha avuto un impatto importante piazzando qualche spunto».
Tra le note liete c’è anche il recupero del miglior Becao.
«Difficile sceglierne uno che ha fatto peggio. Becao, Bijol e Perez hanno fatto tutti molto bene, senza poi contare Silvestri che ha sfoderato la parata decisiva nel finale».
La ricerca della vittoria per l’Udinese ora proseguirà da Empoli, di nuovo in trasferta...
«Contro una squadra che resta sempre in partita e lo dimostra anche quando perde. Loro puntano molto sul gioco, e non a caso adottano da anni il 4-3-1-2 pur con allenatori differenti. È una squadra scomoda». —
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