Il sindaco di Fiumicello: il paese farà il possibile per pretendere la verità su Giulio Regeni
Scridel: il nulla di fatto dell’incontro fra inquirenti italiani ed egiziani? Lo davamo per scontato. In Egitto non c’è il coraggio o la dignità di ammettere questa barbarie
FIUMICELLO. Un paese vuoto, in una mattinata uggiosa, commenta dietro le vetrine di qualche osteria quello che più o meno tutti, qui a Fiumicello, si attendevano dal confronto tra la magistratura italiana e quella egiziana, finito in un nulla di fatto che non ha restituito la verità sull’omicidio di Giulio Regeni.
Nessuno per strada, la casa dei genitori chiusa, come sempre. Appesi ovunque i cartelli e i drappi gialli con la richiesta “Verità”, tra il patronato parrocchiale e la vicina sede dei sindacati, e il Municipio.
«È una conclusione che tutti ormai davamo per scontata», commenta il sindaco Ennio Scridel, interpretando i sentimenti della cittadina di tremila persone che si è stretta intorno alla famiglia Regeni.
«La verità ce la possono dare solo gli organi di governo egiziani - ha aggiunto - ed è evidente che non lo vogliono fare.
Io mi schiero pienamente dalla parte della famiglia, condivido il percorso che il Governo italiano ha seguito in questa difficilissima trattativa, perché ha dato fino all’ultimo momento spazio alle autorità egiziane per dire la verità, per assumere le proprie responsabilità, e invece rimaniamo con questo ritiro dell’ambasciatore».
Quasi un’accusa di vigliaccheria nei confronti delle autorità del paese mediorientale.
«Non c’è il coraggio o la dignità di ammettere questa barbarie su un ragazzo che una volta giunto in Italia nemmeno la mamma riconosceva più come suo figlio, da quante torture aveva subito».
Quanto a ciò che succederà, Scridel ha sottolineato che dopo lo sconvolgimento, ora «siamo anche arrabbiati. E quindi agiremo, non ci fermeremo, attiveremo tutte le iniziative possibili per ricordare e per pretendere una verità: la comunità di Fiumicello non starà zitta».
Intanto, per le prossime settimane sono in programma una pedalata nella Bassa friulana, il 16 aprile, e un “Concerto per Giulio” nella chiesa di San Lorenzo a Fiumicello.
E in questo “grido” per la verità giocherà un ruolo importante la stessa famiglia Regeni.
«È una famiglia molto forte - ha ricordato il sindaco - sono persone splendide e i genitori si sono caricati sulle spalle un peso che va oltre quello del dramma e del lutto familiare.
Sono convinto che a breve rientreranno a pieno nella comunità e daranno il loro aiuto - ha concluso - perché i desideri, le fantasie, le emozioni e le idee di Giulio vengano portate avanti».
I commenti dei lettori