Varisco è commendatore: il “regalo” di Mattarella
Gemona: il conferimento del Capo dello Stato è arrivato via corriere espresso. L’ex assessore regionale della ricostruzione: «Sono il più fortunato degli amministratori»
di Maura Delle CaseGEMONA. Un tempo a consegnare la posta inviata dal Quirinale erano le forze dell’ordine. La mano dello Stato sui territori. Oggi le stesse comunicazioni arrivano meno cerimoniosamente via corriere.
È così che lunedì mattina l’ex assessore alla ricostruzione del Friuli terremotato, Salvatore Varisco, ha ricevuto una missiva partita poche ore prima nientedimeno che dal segretariato generale della presidenza della Repubblica. «Ero solo a casa. L’ho aperta e sono rimasto senza parole», ha raccontato ieri l’ex assessore della giunta Comelli.
Mattarella gli ha conferito il grado di commendatore della Repubblica italiana mantenendo la promessa fatta al sindaco Paolo Urbani al termine della sua visita lampo a Gemona, lo scorso 6 maggio. «Ci conti» aveva detto il Presidente accogliendo la richiesta del primo cittadino di voler attribuire a Varisco il grado di Cavaliere per i meriti maturati 40 anni fa.
Un appello che Urbani aveva condensato in una missiva vergata all’ultimo minuto, oltre ogni termine previsto dal cerimoniale e consegnata brevi manu al Capo dello Stato. Il 2 giugno è passato invano, ma quella promessa è rimasta stampata nella memoria del sindaco e dei gemonesi.
Fino a lunedì mattina, quando il corriere ha consegnato il “l’autorevole” pacco in mano a Varisco che, aperta la busta, è rimasto “senza parole”.
«Che dire? Mi ritengo il più fortunato degli amministratori. Ho avuto il piacere di incontrare due Papi e due Presidenti della Repubblica. Ora uno di loro mi ha fatto omaggio di questo privilegio».
Straordinario per due ragioni. La prima di ordine temporale. La seconda di grado. Il Presidente ha infatti firmato il decreto di conferimento il 12 settembre, al di fuori delle date canoniche, che sono quelle del 2 giugno e del 27 dicembre.
E ha fatto Varisco da subito commendatore. Saltando dunque i due gradi precedenti, di cavaliere e ufficiale. Accade solo in casi particolari. Come quello di Varisco, che grazie al motu proprio del Presidente, da oggi si può firmare commendatore.
Lo farà? Improbabile. Modesto, pacato e gran lavoratore, è più probabile che l’ex assessore si limiti a custodire con cura e rispetto la pergamena che, firmata da Mattarella e controfirmata da Renzi, ieri ha fatto vedere, in un misto di gioia e imbarazzo, ai sindaci Paolo Urbani e Claudio Sandruvi, artefici della richiesta al Quirinale.
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