È morta Rosalia Carniello, la donna più anziana del Friuli: aveva 108 anni
La donna aveva festeggiato il suo compleanno pochi mesi fa, il 3 settembre, circondata da amici e parenti. Era andato anche il sindaco Pietro Fontanini a salutarla
Laura PiganiÈ morta a 108 anni Maria Rosalia Carniello, la donna più anziana di Udine e della provincia. Una vita incredibile, la sua, un’altalena di sacrifici, sofferenze e gioie quasi fosse stata l’eroina di un romanzo. Le sue condizioni di salute, rese fragili dall’età, si sono aggravate nelle ultime settimane e ieri mattina il suo sorriso si è spento nella sua abitazione di Paderno.
Nonostante l’età e gli acciacchi, aveva sempre la battuta pronta. Pochi mesi fa, il 3 settembre, aveva festeggiato i suoi 108 anni, circondata da amici e parenti. Era andato a salutarla anche il sindaco Pietro Fontanini, orgoglioso di averla come cittadina.
Ironica e umile, Rosalia era riuscita a trasformare le asperità che avevano costellato la sua esistenza in punti di forza, dai quali partire per rialzarsi. A sostenerla, sempre, la sua incrollabile fede.
Era nata in Svizzera nel 1910, nel Canton Zurigo. Poi, a cinque anni, il trasferimento con il padre a Sacile, paese d’origine della famiglia. Con l’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale il padre se n’era andato in cerca di fortuna lasciando la sua bimba in Italia da sola. Prima in ospedale e poi in un centro assistito dalle suore, dove la madre superiore le aveva fatto da mamma.
Erano anni bui, c’era la paura dei bombardamenti e il cibo era razionato. Quel poco che le suore avevano, spesso se lo prendevano i soldati tedeschi – raccontava spesso Rosalia – e così lei e le sue compagnette per placare la fame rubavano le carote dall’orto.
Da piccola, era stata accolta in centri tra Sacile e il Veneto per poi, ormai adulta, girare l’Italia come domestica, al servizio di famiglie benestanti. Finché era giunta a Napoli, a casa dei principi Pignatelli, con una ragazza che aveva scoperto essere sua sorella solo quando se l’era ritrovata accanto nel treno che le stava portando nella loro nuova destinazione.
Quando la seconda guerra mondiale aveva fatto da sottofondo alla quotidianità partenopea, non avevano patito la fame. A casa dei nobili il piatto era infatti sempre pieno, grazie ai prodotti che arrivavano dalla loro campagna.
Rosalia e sua sorella si erano presto integrate in quella allegra e numerosa famiglia, dove vivevano in 27 tra genitori, i sette figlioletti, nonni, domestici e dame di compagnia. Qui aveva imparato ad amare Mozart e Beethoven e si dice che, da ragazza, Rosalia cantasse molto bene e fosse portata per la lirica.
Era riuscita a conquistare il cuore dei Pignatelli e si era fatta benvolere da tutti, soprattutto dai sette bambini, che aveva trattato come se fossero stati i suoi. Li aveva cresciuti con affetto inculcato loro valori che non hanno mai dimenticato. Come l’attenzione a non sprecare: anche se in famiglia si sarebbero potuti permettere molte cose, lei aveva insegnato a quei bimbi a non sciupare o a non sperperare mai niente.
L’amore, quello vero, lo aveva conosciuto a una età in cui la maggior parte delle donne era già nonna da un pezzo, grazie a un trafiletto letto su Famiglia Cristiana. Un vedovo, Raffaele, era alla ricerca di una donna con cui condividere la vita.
E così Rosalia si era messa nuovamente in gioco, aveva risposto all’annuncio del settimanale cattolico, i Pignatelli le avevano organizzato un ricevimento nella villa familiare di Pompei. Lì, Rosalia aveva conosciuto quell’uomo, divenuto poi suo marito.
Per amore Rosalia aveva lasciato Napoli. Si era trasferita con il compagno a Mestre, dove aveva potuto dare concretezza a un sogno: una famiglia e una casa tutte sue. Una felicità durata oltre vent’anni.
Rimasta vedova, aveva scelto di spostarsi a Udine, dove abita Michela, la nipote acquisita. A oltre ottant’anni si era dovuta adattarsi a una nuova vita. Ma per Rosalia nulla era impossibile.
Tenace e con un forte senso civico, aveva voluto votare, quasi un anno fa, per le elezioni comunali. E fino a poco tempo fa, andava a fare passeggiate, al mercato e dalla parrucchiera.
Sostenuta dalla nipote e aiutata quotidianamente dalla badante e dalle amiche, Rosalia fino all’ultimo giorno ha vissuto nel suo appartamento di via Montello.
I funerali saranno celebrati giovedì 28 marzo, alle 15.30, nella chiesa di Sant’Andrea. Il sorriso e gli occhi buoni di questa nonnina di Udine, divenuta ormai un punto di riferimento per il quartiere di Paderno, mancheranno a tanti.
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