È morto Erasmo Valle, il barbiere dei vip per anni ha gestito il negozio in via Micesio a Udine
Aveva 77 anni. Sotto le sue forbici sono passati industriali e politici. Giovedì a Nogaredo di Corno il funerale
Udine è una città sorprendente, quando vuole, perché qui ogni arte, ogni mestiere, ogni attività può finire in un alone di leggenda.
E viene da pensare a quella dei barbieri, i cui principali esponenti facevano parte in città di una casta, di un’aristocrazia, tra nomi mitici come Vittorio Buzzi, che esercitava in via Gemona, o Fiorello Mattiuzzi, con bottega in via Aquileia.
Mondo che riaffiora per dare l’ultimo saluto a uno dei suoi rappresentanti storici e più stimati, che aveva fatto la gavetta al tempo dei protagonisti sopra citati.
Erasmo Valle, 77 anni, originario di Nogaredo di Corno, se ne è andato in punta di piedi, lasciandoci il ricordo di uomo gentile, abile e appassionato nel suo mestiere, nel quale si era fatto largo dando un tocco personale all’arte di Figaro perché era passato da un lavoro di quantità (raccontava che negli anni’ 50 il sabato sera si chiudeva alle 2 di notte riprendendo la domenica dalle 7.30 alle 17) a uno di qualità tanto da diventare popolare come il barbiere delle “teste eccellenti”.
Dopo essersi fatto le ossa alla scuola di Bruno Zanor, a sua volta allievo del Pertoldi di via Rialto (quell’omino scolpito su un portico del municipio con la benda sugli occhi e le orecchie di asino, scherzo questo fattogli dall’architetto D’Aronco per il continuo mugugnare), Erasmo aveva gestito il “Salone Nuovo” in via Micesio, a due passi da piazzale Diacono, consacrando così una passione che lo animava fin da bambino quando, figlio di contadini, era andato a lavorare subito dopo le elementari e le serali.
Diciottenne, il “ragazzo spazzola” fece il grande salto arrivando in città alla corte del grande Zanor che, già preoccupato per il problema dei parcheggi in centro, aveva trasferito il negozio da via Rialto (tradizionalmente strada di barbieri e beccherie) al nuovo condominio all’imbocco di via Micesio. Intanto a Milano, durante il servizio militare, Erasmo conobbe il suo secondo maestro, Enzo Duesimi.
Nel’ 65 si sposò con Giuliana Di Mauro, di Feletto, una delle sartine nella quasi contigua azienda Arbas di Basevi, sempre in via Micesio. Dal matrimonio sono nati il figlio Leonardo e le figlie Marzia e Alessandra, cresciuti nella casa-famiglia tra il verde, sulle rive del Corno.
Quando nel 1975 Zanor decise di lasciare l’attività a chi lo aveva affiancato, Erasmo seppe guidare l’équipe portandola a tanti traguardi tra concorsi vinti e l’insegnamento nelle scuole per acconciatori, ma soprattutto rivelò il talento nelle pubbliche relazioni con una disponibilità fuori schema e al di là degli orari.
Aspetti molto apprezzati da una clientela d’eccezione, fatta di industriali (in primis il presidente Carlo Melzi), direttori di giornali, politici, parlamentari, sindaci, medici, avvocati.
Sotto le forbici di Erasmo, abile e sempre discreto, sono così passate le teste pensanti del Friuli in anni decisivi per le sorti di tutti. Tra i clienti più affezionati, c’erano anche le varie generazioni della famiglia Menazzi Moretti, quella della birra.
Queste cose Erasmo le aveva dette una quindicina di anni fa all’amico giornalista Mario Blasoni per un prezioso articolo, apparso poi nel volume “Cento udinesi raccontano”. Andò in pensione nel 2008, ma l’anno prima aveva trasferito l’attività da via Micesio a un’ex stazione di servizio in piazzale Diacomo, azzeccando pure tale mossa.
I funerali di Erasmo Valle saranno celebrati giovedì alle 15.30 nella chiesa di Nogaredo di Corno. Anche lui entra adesso di diritto in quella piccola grande storia già narrata in passato da Mario Quargnolo, tra un Gusto Balote (al secolo Augusto Flumignani) e un Aristodemo Cargnelutti, il barbiere che esponeva in vetrina un museo di parrucche, piegabaffi e reticelle per capelli. Reperti di un’arte che al giorno d’oggi si è forse persa in una marea indistinta di anonime insegne.
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