È emergenza organici nei vigili del fuoco: mancano trenta pompieri e sette ispettori
L’allarme del sindacato Conapo: «Età media 50 anni, rinforzi insufficienti, mezzi operativi datati e con tanti chilometri»
Coperta corta (mancano 30 unità), carichi di lavoro sempre più pesanti e stressanti, il raggio d’azione che si allarga molte volte anche in provincia di Udine, mezzi datati e con chilometraggi elevati. Dulcis in fundo, l’età media dei pompieri al lavoro che è, ormai, di 50 anni con i nuovi entrati non più giovanissimi, avendo dai 35 ai 40 anni.
A denunciare le difficoltà quotidiane di quello che è il corpo più amato dagli italiani è il sindacato autonomo del Conapo, rappresentato dal segretario regionale Damjan Nacini e da quello provinciale Claudio Ughi.
La situazione dei vigili del fuoco, negli ultimi mesi, nonostante gli appelli a fare qualcosa e a invertire la marcia, non è cambiata. «Anzi, è peggiorata», rimarca con fermezza il sindacato che fornisce la bussola della situazione.
«Il nostro Comando - annota Ughi - prevede, come pianta organica ottimale, la presenza di 208 unità. In realtà, stiamo lavorando con 30 unità in meno, fra funzionari capi reparto/capi squadra e vigili del fuoco. Negli ultimi mesi sono arrivati 4 rinforzi ma, a novembre, altrettante persone andranno via, trasferite». In più, vanno messi nel calderone i pensionamenti anche se, a sentire Ughi, praticamente nessuno ha sfruttato le possibilità fornite da Quota cento. «Poi, mancano 7 ispettori. E, ultimamente, siamo chiamati ad intervenire spesse volte sulla A4 per gli incidenti stradali fra Villesse e Palmanova, essendo più vicini ai colleghi di Cervignano del Friuli. È capitato anche di intervenire nel Cividalese». Insomma, il raggio d’azione si amplia ma le forze in campo sono sempre le stesse. E l’età avanza con tutto ciò che ne consegue anche in termini di efficacia e freschezza.
Sullo sfondo, poi, c’è la storia infinita (e irrisolta) del distaccamento stagionale di Grado. Nei giorni scorsi, la deputata leghista Vannia Gava ha incontrato in città i rappresentanti del sindacato Conapo. «Le abbiamo consegnato un documento e spiegato che la carenza cronica nel Fvg causa ricadute negative nel garantire il soccorso tecnico urgente ai cittadini. La caratteristica di urgenza viene a mancare in caso di interventi che coinvolgono le varie attività industriali ed artigianali o su incidenti che si verificano lungo le arterie di comunicazione (autostrade, strade ,e linee ferroviarie) e nei periodi di massimo afflusso nelle località turistiche. Allo stesso modo la mancanza di vigili del fuoco si ripercuote anche negli interventi di media entità. Mancano circa 130 unità operative fra i vari comandi della regione e i prossimi pensionamenti aggraveranno la situazione se non si corre ai ripari. Oltre a ciò è necessario convertire la sede dei vigili del fuoco di Latisana da volontaria a permanente e aprire un presidio fisso a Grado e Sacile».
Il segretario regionale del Conapo Damjan Nacini ha chiesto all’onorevole Gava «l’impegno per rappresentare queste urgenze del Friuli Venezia Giulia al nuovo ministro dell’Interno e al nuovo governo per porre la parola fine alla carenza del personale. Ma anche di dare soluzione al problema del trattamento del corpo di serie B che subiscono tutti vigili del fuoco d’Italia in quanto a retribuzioni e tutele previdenziali, i più penalizzati tra tutti dello Stato».
«Chiediamo che su questi temi senza colore politico si cerchino soluzioni urgenti anche attraverso doverose convergenze tra maggioranza e opposizione. Noi continueremo a sollecitare», conclude Nacini. —
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