Protesta dei detenuti in carcere: "Abbiamo paura del contagio non rientramo nelle celle"
Dopo i cinque casi risultati positivi, momenti di tensione nel penitenziario del capoluogo carnico. L'allarme dei sindacati: basta ai trasferimenti da altre strutture
TOLMEZZO. Protesta al carcere di massima sicurezza di Tolmezzo dopo i cinque casi positivi al coronavirus registrati tra i sette detenuti arrivati dal penitenziario di Bologna.
Una “ribellione” pacifica quella che si è verificata nel pomeriggio di sabato 11 aprile all’interno della struttura del capoluogo carnico: i detenuti, infatti, terminate il tempo che potevano trascorrere all’aria aperta, si sono rifiutati di rientrare nelle loro celle.
Per alcune ore si sono fermati nell’area esterna destinata al passeggio. Il motivo: la paura che possa esplodere un focolaio all’interno del carcere dopo i primi cinque contagi (tutti i detenuti erano stati posti per precauzione in isolamento in un apposito reparto).
Il sindacato della polizia penitenziaria lancia di nuovo l’allarme: basta ai trasferimenti di detenuti da altri penitenziari “perché questo può creare problemi di gestione all’interno di una struttura dove finora non si erano verificati né contagi ne forme di protesta”.
Come conferma la direttrice del carcere Irene Iannucci non si sono verificati episodi di violenza. La situazione, comunque, resta tesa e non sono mancati dei momenti di tensione. Si è provveduto a riorganizzare le attività giornaliere dei detenuti rassicurandoli che sono state prese tutte le misure di sicurezza per tutelare la loro salute.
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