Udine, rintracciate quattro famiglie di etnìa curda e con sette bambini
Sono stati trovati dai carabinieri, nella prima mattina di venerdì 14 agosto, nella zona di via Monzambano, all’incrocio con via Visco
UDINE. Quattro famiglie con sette bambini piccoli e una donna in dolce attesa: in totale, sedici cittadini di nazionalità irachena, di etnia curda. Sono stati trovati dai carabinieri, nella prima mattina di venerdì 14 agosto, nella zona di via Monzambano, all’incrocio con via Visco. Hanno fatto il tampone e successivamente sono stati accompagnati a Tricesimo.
E giovedì 13 agosto il prefetto Angelo Ciuni ha incontrato i sindaci dei comuni di Buttrio, Gonars, Manzano, Pradamano e San Giovanni a1 Natisone, il cui territorio nelle ultime settimane è stato maggiormente toccato da un importante flusso migratorio che sta interessando la provincia.
Il principale tema che è stato affrontato è quello relativo alla gestione dei migranti minorenni, atteso che la normativa in vigore prevede che gli stessi debbano essere presi in carico dai comuni in cui vengono rintracciati.
I sindaci hanno rappresentato le notevoli difficoltà riscontrate nel reperimento d’urgenza di strutture ove poterli collocare, essendo ormai quasi saturi sull’intero territorio nazionale i luoghi di accoglienza dedicati, e hanno chiesto di essere supportati.
Il prefetto ha illustrato loro il quadro generale della situazione migratoria in questa provincia e le azioni sinora attuate dalle istituzioni per arginare e gestire al meglio il fenomeno migratorio che durante questa estate ha assunto connotati peculiari per la delicata situazione sanitaria.
In relazione ai migranti minorenni, al di là delle competenze connesse al fenomeno, il prefetto ha assicurato di essere in costante contatto con il ministero dell’Interno per esaminare la possibilità che coloro che sono stati rintracciati nei giorni scorsi vengano accolti negli appositi centri presenti in altre regioni.
Nel contempoha anche suggerito ai sindaci di valutare l’avvio di un progetto per minori anche in questo territorio, possibilmente in forma consociata per meglio contenere i costi. Il confronto è stato costruttivo ed è stata l’occasione per ribadire che solo un’azione collaborativa possa essere di aiuto per tutti.
A tal proposito, il prefetto ha tenuto a chiarire che in questo momento la principale preoccupazione deve essere quella di salvaguardare la salute di tutta la popolazione, per evitare che possano essere vanificati tutti quegli sforzi che negli scorsi mesi di pandemia hanno sortito risultati encomiabili.
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