Parte per le ferie con la famiglia e muore il primo giorno alle Maldive: il suo corpo rientrato in Italia dopo sei mesi
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Una pagina di cuori scuri. Al centro la scritta bianca “Papà è tornato a casa”, con un cuore rosso, seguita da tanti messaggi di affetto e vicinanza. Così la famiglia di Alessandro Rosignoli, originario di Castellucchio, nel Mantovano, e poi trasferitosi ad Aviano, ha annunciato, dopo oltre 6 mesi di angosciante attesa, il rientro della salma del cuoco deceduto a soli 44 anni il primo giorno di ferie alle Maldive lo scorso 8 agosto, Rosignoli era appena arrivato in un villaggio turistico sull’Oceano Indiano, vicino alla capitale Malè, con la moglie Chiara Piatti e uno dei due figli adolescenti. Il tempo di sistemarsi e aveva voluto fare il primo tuffo fra le acque dell’atollo.
Testimoni l’avevano visto nuotare sempre più lontano dalla riva, dove non era più riuscito a tornare, a causa delle forti correnti. Una volta raggiunto, soccorso e trascinato a riva, sulla spiaggia un medico aveva cercato di rianimarlo, senza successo. La moglie aveva avvertito sua madre Laura Carestiato, con la quale era rimasto il figlio più grande. Erano seguiti tanto dolore e l’avvio delle pratiche burocratiche per riportare la salma in Italia.
A far aumentare le difficoltà, nel tentativo di ottenere quest’ultimo risultato, erano stati il divieto alle Maldive, Paese musulmano, di praticare la cremazione, la lontananza fisica dal luogo dell’ambasciata italiana, che si trova a Colombo, in Sri Lanka (mentre a Malé risiede il console onorario italiano), e l’avvento della pandemia.
La famiglia di Alessandro Rossignoli ha reso noto nelle ultime ore che le esequie del cuoco si svolgeranno nei prossimi giorni in forma strettamente privata. —
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