Morto il commerciante ed ex assessore Paolin
Impegnato nel volontariato e in politica con la Dc, presiedette a lungo il collegio Don Bosco
E’ spirato a 83 anni, dopo breve malattia, Luigi Paolin, conosciuto e stimato in provincia di Pordenone e non solo.
Nato nel 1928 a san Donà di Piave, ancora giovanissimo dovette trasferirsi a Pordenone, dove studiò da interno al collegio Don Bosco, nel periodo della guerra, e dove si diplomò. Iniziò, poi, a insegnare in diverse scuole elementari. Migliaia sono stati i giovani formati dal maestro Paolin e i colleghi che ne hanno conservato un buon ricordo.
Negli anni ’50 sposò Graziella, da cui ebbe tre figli: Cristina, oggi dipendente della Regione negli uffici di Pordenone in via Oberdan, Pierluigi, agente di commercio di San Donà di Piave, e Federico, conosciuto disc jockey spirato tragicamente nel 2001 in un incidente sulla Cimpello-Sequals.
Con la moglie ha condiviso il mestiere e la passione di commerciante nel negozio di profumeria situato, da più di 50 anni, in corso Garibaldi a Pordenone, vicino all’incrocio con piazzetta Cavour, e anche a Bibione, negli anni ’80.
Da sempre portato alle relazioni umane e alla solidarietà verso gli altri, è stato impegnatissimo nel volontariato e nella passione politica, nelle file della Democrazia Cristiana, della quale è stato l’ultimo segretario cittadino fino al 1993. E’ stato anche assessore comunale a Pordenone, durante gli anni ’80, nel settore delle finanze e dei servizi demografici.
Ha co-fondato il Coro città di Pordenone San Marco ed è divenuto presidente dell’Unione Cori prima della Città di Pordenone, poi della provincia e infine anche a livello nazionale ed europeo. Grazie a questi incarichi conobbe figure come il principe Otto d’Asburgo, figlio dell’ultimo Imperatore Carlo, che fu anche suo ospite a Pordenone negli anni ’80.
Fu nominato per le profumerie nel consiglio nazionale di Confartigianato. Riuscì anche a fondare il Club Bianco, che riunì al suo interno figure imprenditoriali di primissimo piano, tra le quali i vari Zanussi, Locatelli, Moro, Savio, Cimolai, con lo scopo di promuovere l’imprenditorialità della Provincia e dando anche una mano ai vari movimenti di emigranti pordenonesi sparsi nel mondo.
Infine fu impegnato nel movimento che raccoglie gli ex allievi delle scuole e collegi salesiani. Per più di 50 anni è stato iscritto all’Unione del collegio di Pordenone, di cui è stato anche presidente agli inizi degli anni 2000. Ha dato onore e lustro all’associazione, portando il verbo di Don Bosco, attraverso il Trofeo da lui ideato, nei vari paesi della provincia. Per finire è stato nominato, nel 2007, vicepresidente dell’ispettoria del Nordest delle Unioni degli ex allievi delle scuole salesiane del Triveneto.
Il suo messaggio più grande sono comunque stati gli insegnamenti e i suggerimenti che dava sempre ai giovani, e che questi non potranno mai dimenticare. Domani alle 20.30 in città al San Giorgio sarà recitato il rosario e mercoledì alle 15 nella stessa chiesa saranno celebrati i funerali.
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