La tariffa sui rifiuti sarà pagata in base alla quantità prodotta
Il piano della Provincia sarà aggiornato Sul territorio non potranno trovar posto né inceneritori né altre discariche
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Via libera ufficiale della Provincia all’iter per l’aggiornamento del piano isontino dei rifiuti che prevederà il pagamento della tariffa non più sulla base della superficie dell’abitazione e sul numero dei componenti, ma sull’effettiva quantità d’immondizie prodotte. Il “nuovo” piano dei rifiuti scaturirà da uno studio effettuato da una commissione composta da tre esperti del settore di chiara fama, come ha precisato l’assessore all’Ambiente, Mara Cernic, che dovranno lavorare su indirizzi precisi deliberati ieri dallo stesso esecutivo provinciale.
I punti cardine su cui la commissione lavorerà sono nove, di cui i principali sono: la tutela dell’ambiente nel rispetto delle direttive e delle norme vigenti sui rifiuti e, più in generale, sulla materia ambientale e il contenimento dei costi per le famiglie. Viene anche ribadito che sul territorio provinciale non ci potranno essere altre discariche né inceneritori e il veto al trasporto e alla combustione dei rifiuti in centrale termoelettriche, con un evidente riferimento all’Endesa di Monfalcone.
Viene, inoltre, contemplata anche la riduzione della tariffa di base per i Comuni virtuosi che rispetteranno la percentuale di raccolta differenziata prevista dal piano, chiaramente oltre il 50%. Nelle indicazioni elaborate dalla Provincia per gli esperti non si parla dei sistemi che dovranno essere utilizzati per raggiungere l’obiettivo prefissato e, quindi, non si fa riferimento né al porta a porta né ai cassonetti.
A questo proposito, Gherghetta ha nuovamente ribadito che «la Provincia dà gli indirizzi e gli obiettivi. Sta poi ai Comuni attuare gli strumenti che ritengono più idonei per raggiungerli. Se questi sono rappresentati dal porta a porta o da altri metodi a noi non interessa: basta che si attui la raccolta differenziata e che questa superi la percentuale indicata dal piano». In sostanza, potrebbero tornare i cassonetti se i Comuni lo volessero. Il presidente ha anche annunciato che, a breve, si comincerà a lavorare per la costituzione dell’Ato, ovvero l’Ambito territoriale ottimale, come realizzato per la gestione delle risorse idriche e, nell’arco di un paio d’anni, si dovrà attivare una gara per la gestione del servizio rifiuti.
«Certo, ci potrà partecipare anche Iris – ha rimarcato Gherghetta –, ma credo che dovrà prepararsi molto bene per sperare di vincerla, cercando anche nuove alleanze, perché se rimarrà nelle condizioni attuali ritengo non abbia molte possibilità di essere competitiva». È evidente che, se Iris non vincerà le gare, in prospettiva, si porrà un grosso problema per il suo futuro: «Non è una questione di competenza della Provincia – ha tagliato corto Gherghetta –. O un’azienda riesce a stare sul mercato oppure è tagliata fuori, ma le scelte strategiche competono a chi gestisce la società».
I punti cardine su cui la commissione lavorerà sono nove, di cui i principali sono: la tutela dell’ambiente nel rispetto delle direttive e delle norme vigenti sui rifiuti e, più in generale, sulla materia ambientale e il contenimento dei costi per le famiglie. Viene anche ribadito che sul territorio provinciale non ci potranno essere altre discariche né inceneritori e il veto al trasporto e alla combustione dei rifiuti in centrale termoelettriche, con un evidente riferimento all’Endesa di Monfalcone.
Viene, inoltre, contemplata anche la riduzione della tariffa di base per i Comuni virtuosi che rispetteranno la percentuale di raccolta differenziata prevista dal piano, chiaramente oltre il 50%. Nelle indicazioni elaborate dalla Provincia per gli esperti non si parla dei sistemi che dovranno essere utilizzati per raggiungere l’obiettivo prefissato e, quindi, non si fa riferimento né al porta a porta né ai cassonetti.
A questo proposito, Gherghetta ha nuovamente ribadito che «la Provincia dà gli indirizzi e gli obiettivi. Sta poi ai Comuni attuare gli strumenti che ritengono più idonei per raggiungerli. Se questi sono rappresentati dal porta a porta o da altri metodi a noi non interessa: basta che si attui la raccolta differenziata e che questa superi la percentuale indicata dal piano». In sostanza, potrebbero tornare i cassonetti se i Comuni lo volessero. Il presidente ha anche annunciato che, a breve, si comincerà a lavorare per la costituzione dell’Ato, ovvero l’Ambito territoriale ottimale, come realizzato per la gestione delle risorse idriche e, nell’arco di un paio d’anni, si dovrà attivare una gara per la gestione del servizio rifiuti.
«Certo, ci potrà partecipare anche Iris – ha rimarcato Gherghetta –, ma credo che dovrà prepararsi molto bene per sperare di vincerla, cercando anche nuove alleanze, perché se rimarrà nelle condizioni attuali ritengo non abbia molte possibilità di essere competitiva». È evidente che, se Iris non vincerà le gare, in prospettiva, si porrà un grosso problema per il suo futuro: «Non è una questione di competenza della Provincia – ha tagliato corto Gherghetta –. O un’azienda riesce a stare sul mercato oppure è tagliata fuori, ma le scelte strategiche competono a chi gestisce la società».
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