Groviglio finale, volata di riserve
Il Giro d'Italia arriva a Frosinone: all’ultima curva cadono Goss, Pozzato e Cavendish. Vince Ventoso davanti a Felline
FROSINONE. Nel primo giorno piovoso, il Giro applaude Ventoso. Pardon. Il fatto è che lo spagnolo vince perchè i velocisti, quelli buoni sono tutti - o quasi - stesi a terra. Colpa della fatidica ultima curva, anzi di chi l’ha affrontata in testa e, invece di accompagnarne la compassata, l’ha poi stretta.
Ma chi sta in testa sceglie la traiettoria. Kristov è andato a chiudere Pozzato, il quale è andato a urtare Mattew Goss, dando il via a un discreto groviglio di telai, gambe e braccia, che ha coinvolto anche il campione del mondo e favoritissimo di giornata Mark Cavendish.
Ìnvece di fare lo str... zetto, tagliato il traguardo Pippo ammette il suo errore, si scusa e si dice sollevato che le conseguenze per gli altri non siano cosi gravi.
Senza i padroni della volata, indaffarati a raccattare la bici e a toccarsi braccia e gambe per cercare di capire cosa si erano fatti, si disputa lo sprint di riserva, a maglie larghe.
Vicioso parte da dietro ed infilza Nizzolo (giunto poi terzo), Felline (che aveva molto ben allungato, forse troppo presto, finito comunque secondo) e Caruso.
In precedenza avevamo appuntato un tentativo di fuga di Purito Rodriguez a caccia di secondi e abbuoni per la maglia rosa. A rintuzzarlo ci aveva pensato il troll Pozzovivo, ertosi a garante della classe pedalatrice: ma come, vai sempre a rimorchio e poi vai anche a prenderti la maglia rosa?
Lo spagnolo se la incarta buono buono e rinvia l’attacco, la maglia rosa titolare Hesjedal si classifica addirittura al settimo posto, alle spalle di Schorn e di Kristov, conserva le insegne di leader e risponde, per la seconda volta, ai vari gufetti che lo davano in gita per preparare il Tour. Non vincerà la maglia rosa a Milano, non finirà magari neanche tra i primi 5, ma in questo momento la sua maglia rosa e il lavoro della sua squadra tornano utili a chi teme l’ultima settimana di gara o, più semplicemente, vuole arrivarci senza consumarsi e consumare i compagni di team. I secondi di vantaggio del canadese sono un’inezia, 9 su Rodriguez e 15 su Tiralongo, ma lui è un cagnaccio. Oggi la strappata finale può ridare a “Purito” (lo chiamano così perchè un giorno in salita, per far vedere che non faceva fatica, finse di fumarsi un sigaro,“puro” in spagnolo) la possibilità di mettere la maglia. Ma non sarà l’unico a provarci e vediamo bene, per una volta, anche l’azione di qualche altro finisseur. Tutto per non morire di noia.
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