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Covid, il Fvg resta in zona gialla, ma aumentano i focolai e le terapie intensive sono sotto pressione

Fedriga: «Aumentano i decessi collegati ai casi pregressi». il livello di contagio è ancora elevato

2 minuti di lettura

UDINE.  L’indice di contagio in Friuli Venezia Giulia è salito leggermente passando da 0,92 a 0,97, ma la classificazione del rischio complessivo rimane moderato anche se, nella settimana dal 30 novembre al 6 dicembre, il numero dei focolai è salito.

Il report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) conferma quello che già sapevamo: in regione l’andamento del contagio è più o meno stabile e la nostra regione è confermata in zona gialla. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, a seguito dell’analisi della Cabina di regia firmerà l’ordinanza che, sulla base del rischio, stabilisce la classificazione delle regioni.

«Il Friuli Venezia Giulia resta in zona gialla. La mia preoccupazione però non è questa, ma contenere il più possibile la diffusione del virus», ha affermato, ieri sera, il governatore, Massimiliano Fedriga, nel constatare che «nelle ultime due settimane stiamo assistendo, purtroppo, come tutto il Nordest a un aumento importante di decessi che ci preoccupa ed è un dato collegato ai contagi delle settimane pregresse».



In Friuli Venezia Giulia, come indicato nel documento della settimana precedente, la valutazione dell’impatto sui nuovi casi segnalati negli ultimi cinque giorni è sempre alta, lo stesso si evidenzia sul sovraccarico delle terapie intensive e delle aree mediche anche se, secondo l’algoritmo, la probabilità di raggiungere nei prossimi 30 giorni il 40 per cento dell’occupazione dei posti letto nelle mediche è scesa al 5 per cento. In precedenza poteva arrivare fino al 50 per cento.

Nell’ultima settimana l’incidenza a 14 giorni per 100 mila abitanti è passata da 689,06 a 598,01 collocandosi, però, sempre al di sopra della media nazionale che non va oltre 454,70. Analoga la situazione dell’impatto, sempre per 100 mila abitanti, calcolato a sette giorni: in questo caso il dato è sceso da 329,05 a 236,92 quando la media nazionale è 193,58.

Stabile, oltre al 99 per cento, il trend di monitoraggio quello che aveva influito negativamente quando il Friuli Venezia Giulia è finito in zona arancione. In 16 regioni si evidenzia un «impatto alto» sui servizi sanitari per sovraccarico di terapie intensive e area medica, ma anche per evidenza di nuovi focolai (in Rsa, case di riposo, ospedali o luoghi con popolazione vulnerabile) e per nuovi casi segnalati. Il Friuli Venezia Giulia è tra queste assieme ad Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, le province autonome di Bolzano e Trento, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.



A livello nazionale, come nella nostra regione, l’incidenza della diagnosi di Covid-19 è solo in leggera diminuzione e l’attenzione della popolazioni deve rimanere alta per evitare «una ripresa del contagio in un contesto di incidenza ancora molto elevato che avrebbe conseguenze molto gravi per il Paese». Gli esperti della Cabina di regia lo scrivono chiaramente nel report settimanale.

La raccomandazione è sempre la stessa: «Mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile». Gli esperti ricordano inoltre «che è obbligatorio adottare comportamenti rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine». Allo stesso modo viene raccomandato di rispettare le quarantene e gli isolamenti nel caso di contatti stretti con i contagiati.

Il timore di tutti è che l’avvicinarsi delle vacanze natalizie possa invogliare la gente a più di qualche eccesso dal punto di vista della mobilità, che potrebbe favorire possibili assembramenti e quindi situazioni a rischio contagio. Proprio per evitare questi rischi, una settimana fa, è entrata in vigore l’ordinanza regionale che regola gli accessi nei negozi fissando in un cliente ogni 20 metri quadrati il limite massimo. Di fronte a questa situazione tutti sperano nella campagna di vaccinazione contro il Sars-Cov2. La Regione ha già acquistato i frigoriferi per conservare a meno 70 gradi le dosi che in prima battuta saranno riservate agli anziani e al personale sanitario.




 

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