Pordenone, Lovisa rilancia «Voglio uno stadio nuovo»
Il presidente: «Individuate due aree, una in Comina, l’altra nella zona Interporto». In settembre verrà convocato un tavolo tecnico tra società, Comune e Provincia
PORDENONE. «Io distante dal Pordenone? Nemmeno per sogno, avevo soltanto bisogno di staccare la spina. Mauro Lovisa torna a parlare in occasione del varo della campagna abbonamenti e lo fa, come spesso gli capita, non risultando banale.
Il presidente neroverde rilancia su tutto il fronte: dal presunto disinteresse per le prime gare ufficiali dei “ramarri” alle potenzialità della rosa, passando per un’idea affascinante quanto difficile: la realizzazione di un nuovo stadio cittadino.
Vicinanza. Lovisa rivendica il suo diritto al riposo, scacciando le voci un raffreddamento del suo rapporto con il club.
«A maggior ragione dopo una stagione intensa come la scorsa – afferma il presidente neroverde – ho voluto non pensare al calcio per due settimane e per questo non sono andato a Mantova e a Vicenza per le gare di Coppa. Ma ciò non significa che sono meno vicino al Pordenone. Anzi, io a questa società sono più vicino che mai e sto lavorando per renderla sempre più solida».
Nuovo stadio. A partire dalle fondamenta, ovvero dalle infrastrutture. Dopo essersi inizialmente fatto carico dei lavori al Bottecchia, il presidente neroverde torna a lanciare l’idea di un nuovo stadio.
«Avremmo già individuato due aree in cui realizzarlo, una in Comina e l’altra, più favorevole sotto il profilo della viabilità, nella zona Interporto. A settembre convocherò un tavolo tecnico con Comune e Provincia per studiarne la fattibilità. Il problema sono le risorse, ma tra Credito sportivo, privati e contributi pubblici, è un sogno che si può realizzare. Sinora, a tutti i livelli, ho trovato solo consensi». Un nuovo stadio di portata provinciale.
«Nelle mie intenzioni – continua Lovisa – dovrebbe servire volta per volta alla società del nostro territorio, non soltanto della città, che ha bisogno di una struttura qualificata. Oggi ci siamo soltanto noi, ma in un prossimo futuro potrebbe toccare anche alla Sacilese o ad altre provinciali giocare nei professionisti».
Bottecchia ok. Intanto il Bottecchia è pronto a ricevere l’ok federale. Dopo il nullaosta della Commissione provinciale di vigilanza, la Lega Pro ha assicurato il proprio parere favorevole alla concessione della licenza nazionale, di competenza della Figc, che si riunirà giovedì prossimo.
Due sole le deroghe concesse: la capienza (poco più di 2.500 posti al posto di 3.000) e l’illuminazione (300 lux al posto di 500). Ma sul primo versante, il Pordenone si è già mosso per chiedere che la vetrata di divisione tra le tribune centrali e il campo venga dimezzata (sarà portata a 1,10 metri) così da assumere lo status di “stadio aperto”, per il quale la capienza attuale è ritenuta idonea. Per i fari, invece, essendo una neopromossa, c’è tempo sino al 31 marzo del prossimo anno.
«E sino a quella data – ha fatto sapere il dg neroverde Giancarlo Migliorini –, almeno per le gare casalinghe, nello “spezzatino” dovuto alle esigenze televisive della Lega Pro, saremmo inseriti nella fascia dalle 11 alle 15».
All’orizzonte, tuttavia, c’è un altro problema: quello del parcheggio per la zona ospiti. Martedì vertice in questura per parlarne: domenica 7 settembre, in occasione del match col Venezia, potrebbe essere transennata l’area adiacente alla “vecchia” biglietteria centrale.
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